Sotto il municipio della cittadina, a Paternò, un centinaio di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale a sostegno di Salvatore Russo e della sua famiglia. Legittima difesa è la parola d’ordine.
Russo dalla sera di ferragosto è in carcera accusato dell’omicidio di Antonino e Fabrizio Contiguglia, a seguito dell’ordinanza del Gip del tribunale di Patti, che non ha convalidato l’arresto, ma che ritiene che sussistano gravi indizi di colpevolezza che e giustificano la custodia cautelare.
“Noi speriamo che la giustizia faccia il suo corso nel migliore dei modi, vogliamo solo dimenticare questa brutta storia, dimenticare e vivere tranquilli” dice Selene, la giovane donna che il 3 settembre avrebbe dovuto sposare Salvatore Russo, madre di due bambini, in piazza anche lei a difendere l’agire del suo compagno ” aggiungendo “Sono preoccupata per lui e per i nostri figli che meritano di tornare alla serenità. La più grande ha capito tutto quella sera stessa, ma è così complicato spiegare a loro. Sono contenta e ringrazio tutti quelli che oggi e in queste settimane da incubo ci sono stati vicini” e poi evidenzia che il comportamento di Salvatore Russo è stato messo in essere per difendere lei, la sorella, i cinque bambini che erano lì in quella piazzetta, e lo stesso cognato, da quella che definisce una vera e propria aggressione premeditata da parte dei Contiguglia.
Selene come gli altri aderenti alla manifestazione in piazza a Paternò ha invocato il riconoscimento della legittima difesa.
Il sindaco e il vicesindaco del Comune di Paternò che hanno dato il proprio sostegno alla famiglia sin dal primo momento, da quando è risultato evidente – dalle indagini degli investigatori – che Russo era stato oggetto di una spedizione punitiva da parte della famiglia Contiguglia e che era di questi ultimi la pistola che il giovane paternese è riuscito a strappare ribaltando la drammatica vicenda.
Nino Naso, primo cittadino del comune catanese, presente in piazza Umberto ha evidenziato: “La nostra manifestazione rappresenterà un gesto di vicinanza e di affetto nei confronti di una famiglia profondamente provata che in questi giorni vive momenti di grande disperazione per le sorti delle indagini portate avanti dalla Magistratura, che rispettiamo e che saprà certamente chiarire quanto accaduto ad Ucria”
Sul fronte delle indagini è calato il velo del silenzio, queste vanno avanti mentre si pè appreso che Russo che in un primo momento era stato assegnato al carcere di Barcellona ora è stato trasferito in altra località segreta per motivi di sicurezza, e dicono i familiari che “è molto provato”.
Da uno dei balconi del Municipio di Paternò, città di origine di Salvatore Russo, è spuntato un lenzuolo con su scritto “iostoconsalvo”.
Tornando al dire di Selene Catrini:““Era l’ultima sera che trascorrevamo ad Ucria, il giorno dopo ce ne saremmo andati tutti insieme, ma non è stato possibile. Salvatore sta male ed è molto provato, ha agito solo per difendere noi e riportarci tutti salvi a casa, è un padre e un marito esemplare, un fratello e un amico per tutti”.
Gli avvocati difensori di Russo hanno impugnato l’ordinanza di carcerazione, e tra qualche settimana sarà il tribunale del riesame a decidere se confermare, annullare o riformare la misura cautelare nei confronti del 29enne.
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