Alcuni scatti di oggi pomeriggio, alla sala multimediale “Rita Atria”, un sorriso che diventa “firma” e testimonianza, per partecipare , mettendoci la faccia, alla giornata contro l’omofobia.
Anche questo è Brolo.
L’iniziativa parte dall’associazione Sak -Be di Brolo ed è promossa da scomunicando.it, viaggiando anche su facebook ed i promotori ringraziando tutti quelli che amplificheranno e daranno la notizia.
E’ di pochi giorni fa la notizia della condanna a morte, in Iran, di quattro ragazzi. Capo d’imputazione confermato nel decreto di morte, l’omosessualità. Si è loro strozzata la voce in gola, si è fermato il respiro, in un rantolo, così come è stato messo a tacere un amore.
Non è trascorso poi tanto tempo, da quanto i mezzi d’informazione ci hanno riferito di tragici pestaggi, talvolta mortali, subiti da ragazzi omosessuali.
Sono storie spesso inascoltate, perché ci muoviamo, oggi, in un contesto in cui il nostro ordinamento non riconosce un diritto che non necessita di codificazione, quello ad amare, ma che tuttavia trova collocazione nelle Carte di diritti sovranazionali vincolanti anche per il nostro Paese, prima fra tutte la Carta dei diritti dell’unione europea. Viviamo in una realtà in cui le risposte del legislatore tardano ad arrivare, in cui si ha un’ingiustificata difficoltà ad introdurre nel codice penale l’aggravante dell’omofobia.
L’omofobia, così come la transfobia, è assenza totale di cultura.
Per riempire questo vuoto talmente grave da condannare ad “ergastoli” d’incomprensione e soprusi, per combattere un male moderno, quello dell’intolleranza generatrice di odio e violenza, la Sak Be, nella giornata internazionale contro l’omofobia, ricorda come l’amore, che è tale e non ha generi, è anche arte. Che l’amore è fonte di arte. E l’arte merita amore.
Una campagna di affissioni che ricordi l’amore dei più grandi artisti di tutti i tempi. Grandi quanto la loro arte, grandi quanto il loro amore. Un’iniziativa che celebra questa giornata dal significato profondo e da una speranza ancor più grande: quella di veder spazzata via l’intolleranza tramite uno sguardo più attento e sensibile da rivolgere alla persona.
Sara Marino Merlo
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