Capurro, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, si è difeso, in presenza dei suoi legali, Nino Cacia e Daniela Agnello, sostenendo di aver aiutato chi gli chiedeva una mano, nel corso della sua lunga carriera politica, ma senza chiedere nulla in cambio. Durante le oltre 3 ore di interrogatorio, Capurro ha fatto i nomi di Carmelo e Giacomo Ventura; quest’ultimo si sarebbe rivolto al consigliere al momento di un problema con l’avvio di un’attività. Ed è proprio per questo interessamento che Capurro viene accusato. Inoltre, ha specificato il suo coinvolgimento con i Pernicone, i quali avrebbero chiesto al consigliere di mettersi in contatto con il deputato regionale, Nino Germanà, per l’ottenimento di qualche lavoro. Infine, ha tenuto a precisare di non aver mai comprato né venduti voti per le elezioni.
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