E’ il campionato di B dilettanti che domani decreterà la vincitrice, un duello sportivo carico di significati cha vanno ben oltre il sudore del campo, ben oltre la serie da conquistare, tecnici, atleti, tifosi, società, comunità che al gesto sportivo legano motivazioni, ambizioni, storie, vissuti e futuro professionale.
E’ la legittima aspirazione di una comunità sportiva, quella orlandina, ieri offesa, oggi protagonista, artefice, comunque vincitrice, che dal parquet replica al perverso sistema d’interessi politici che invadono, spesso oltraggiano, il mondo dello sport.
E’ il progetto ambizioso di un gruppo imprenditoriale calabrese che, traslocato in città, prova a confrontarsi col passato glorioso che, quel “chilometro più bello d’Italia”, a merito, rivendica e porta in dote.
E’ il sud che incanta, mentre il centro, la stanza dei bottoni, non perde occasione per deludere.
Al nostro curiosare sul suo stato d’animo alla vigilia, Peppone Condello replica: “Ansia, ma soprattutto voglia di togliermi il pensiero. Non cambiano le emozioni, da giocatore o da allenatore sono identiche, le forze emotive ti spingono ad andare avanti. Cambiano i pensieri, da coach rifletto molto sulle scelte da compiere in campo, sulle cose da fare”. Reggino, quarant’anni e tanto basket alle spalle, masticato, sudato in molte piazze calde, Giuseppe Condello è il ragazzo di sempre, aperto, disponibile, rigoroso, sua la scelta di rinunciare alla serie A in quel di Brindisi chiamato da coach Perdichizzi, sua la rinuncia sempre alla massima serie con l’amico, maestro Meo Sacchetti.
Velocità, fatta salva la difesa, è questo il discrimine tecnico e tattico tra le due formazioni, ma è anche la diversa visione di gioco proposta dai due coach, l’una, quella calabrese, orchestrata, palla a terra, basata sul ripetuto passaggio a bordo area che, sbilanciando la difesa, punta a punire da tre punti, l’altra, quella siciliana, rapidissima, briosa, sagace, pronta a sfruttare ogni minimo tentennamento avversario per schizzare a canestro da ogni posizione del campo ed a prescindere dall’assetto tattico ordinato dalla panchina.
Tutto ruota intorno alla velocità, dicevamo, che è l’arma vincente della formazione allenata da Peppone Condello, sia che si ricerchi la sistematica apertura in contropiede, sia che si opti per uno schema ragionato che miri a consolidare il punteggio. In casa Upea le sorti della gara di domenica, le sorti di un intero campionato, passano anche attraverso il rendimento di due indiscusse super star, Gionata Zampolli ed Alessandro Agosta, due pedine fondamentali che, proprio nella gara persa a Reggio Calabria, hanno ancor più dimostrato d’essere i perni dell’azione orlandina. In campo avverso occhi puntati su Zampogna e Ricci, saranno infatti i loro spunti vincenti a determinare i sorrisi delle maglie arancio presenti tra gli spalti.
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