La difesa dell’ospedale di Sant’Agata Militello e del diritto alla salute per un territorio che conta circa 100 mila abitanti resta una priorità per l’amministrazione comunale e per il consiglio cittadino.
Il documento ribadisce anche la necessità di potenziare il pronto soccorso
Lo ribadiscono in una nota congiunta sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, sottolineando come la questione sanitaria vada oltre ogni appartenenza politica e interessi l’intero comprensorio nebroideo.
La storia della struttura ospedaliera santagatese è segnata da decenni di scelte politiche e strategiche che ne hanno progressivamente ridotto servizi e reparti. Una situazione che, negli anni, ha visto il sindaco Bruno Mancuso e le sue amministrazioni impegnati in prima linea con denunce, incontri istituzionali e battaglie pubbliche: dalla difesa del punto nascita al contrasto ai tagli, fino alla gestione dell’emergenza Covid e alle richieste di riapertura di reparti chiusi per carenza di personale.
Tra le iniziative accolte con favore, l’amministrazione cita l’esternalizzazione di alcune attività specialistiche chirurgiche e ambulatoriali da parte dell’ASP di Messina, realizzata tramite procedura pubblica e aperta agli enti accreditati. Un’opportunità – sottolineano – per abbattere le liste d’attesa e garantire prestazioni in loco, senza sostituire la sanità pubblica ma integrandola.
Resta però alta la preoccupazione per la nuova bozza di rete ospedaliera regionale, giudicata insufficiente e non rispettosa delle peculiarità del territorio: il distretto sanitario più popoloso della provincia dopo Messina, con il maggior numero di comuni interni e difficoltà di collegamento. Particolarmente criticata la prospettiva di privare l’ospedale di ogni presidio di assistenza per gravide e partorienti.
Il documento ribadisce anche la necessità di potenziare il pronto soccorso e di attuare rapidamente quanto previsto dall’attuale rete ospedaliera, compresa l’attivazione dei posti letto di riabilitazione, terapia intensiva, stroke unit, unità coronarica e gastroenterologia.
«La tutela della salute pubblica – affermano amministratori e consiglieri – non può essere piegata a conflitti localistici o strumentalizzazioni politiche». Da qui l’appello a tutti i sindaci del distretto, ai parlamentari messinesi e ai componenti della VI Commissione Salute dell’ARS a fare squadra per ottenere risposte concrete.
La richiesta finale è rivolta al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alla Salute Daniela Faraoni: garantire pari dignità e uguale attenzione ai bisogni sanitari dei Nebrodi, senza discriminazioni territoriali.
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