I quattro atti unici rappresentano uno dei vertici dell’opera drammatica di Annibale Ruccello, protagonista di quel “nuovo teatro napoletano” che ha aspirato ardentemente alla creazione di una scrittura scenica legata alla realtà, ma al contempo capace di rivelare l’aspetto umoristico e ironico all’interno di situazioni tragiche. La lingua parlata dai personaggi ha un fascino particolare, animato dalla schiettezza del dialetto e dalla parodia dell’italiano televisivo, e racconta piccole tragedie del quotidiano, squallide realtà vissute senza la capacità di scegliere, capire, cambiare, un affresco complesso di personaggi ai margini di una società diretta verso l’omologazione e la perdita di identità.
Gianluca Cesale si diploma in recitazione presso la scuola Professione Cinema diretta da Giulio Scarpati. Tra i suoi insegnanti Alessandro D’Alatri, Gino Ventriglia e Maurizio Sciarra. Lavora con Giorgio Barberio Corsetti, Giovanni Boncoddo, Giorgio Capitani, Graziano Diana. Dal 2005 collabora con Roberto Bonaventura, con il quale progetta e realizza diversi spettacoli. Dal 2008 è attore della compagnia Scimone e Sframeli negli spettacoli La Festa, Il Cortile, La Busta.
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