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PALAZZO BRANCIFORTE – Domani si proietta Life is sacred di Andreas M. Dalsgaard

Prosegue mercoledì 13 aprile a Palazzo Branciforte Mondovisioni, rassegna di documentari su attualità, diritti umani e informazione curata da cine agenzia in collaborazione con la rivista internazionale.

I documentari sono stati presentati in anteprima per l’Italia durante il festival di Internazionale a Ferrara nel 2015, e poi proposti in un tour che tocca molte città, dal nord al sud del Paese.

mercoledì 13 aprile ore 19.30

Life is sacred  di Andreas M. Dalsgaard. Danimarca/Irlanda/Norvegia/Colombia 2014, 104’. In spagnolo con sottotitoli in italiano.

La Colombia è spesso citata per le sue storie di narcotrafficanti, paramilitari e corruzione. Ma il paese ha anche un altro volto, quello di chi lavora duramente e combatte per una vera democrazia, come Antanas Mockus, un leader eccentrico e senza paura che usando mimi, matite, flashmob e costumi da supereroe ha dichiarato guerra alle ingiustizie e alla violenza, scoprendo quanto è difficile cambiare una società contaminata dall’illegalità.  Mockus è professore di matematica e filosofia, rettore dell’Università, poi sindaco di Bogotà e candidato sconfitto del Partito Verde alle elezioni presidenziali colombiane nel 2010.

Il documentario dell’antropologo e regista danese Andreas Dalsgaard è suddiviso in due parti, titolate rispettivamente Pace e Speranza, le parole che il protagonista insegna a riutilizzare. Alla base dell’azione del protagonista è l’idea utopica di una società in cui educarsi a vicenda, quasi trasformando la città in una gigantesca aula universitaria, in cui giocolieri gentili fermano autobus con un gesto della mano.
Il documentario, girato nell’arco di quattro anni, ripercorre la campagna elettorale di  Mockus per le presidenziali del 2010 per arrivare alla vittoria di Juan Manuel Santos macchiata da evidenti brogli nel 2014.

È la voce di Katherine, studentessa ventiduenne e volontaria del partito verde, che parla della Colombia, un Paese dominato dalla violenza, dal sistema del narcotraffico ideato da Pablo Escobar negli anni Settanta del secolo scorso, da una élite economica e politica che non ha mai disdegnato gruppi paramilitari, un Paese in cui più di cinquemila giovani risultano desaparecidos, uccisi da paramilitari mascherati da guerriglieri.
Un viaggio nell’uomo, prima ancora che nel politico, che perde con dignità pur sapendo che perde ingiustamente; che accetta la sconfitta e si congratula con l’avversario, pur sapendo che ha vinto in maniera disonesta; che si fa da parte senza smettere di essere l’uomo che ha cambiato la mentalità intrisa di paura e rassegnazione.
Biglietti

Ingresso singolo € 4,00

Abbonamento per tutto il ciclo € 20,00

Redazione Scomunicando.it

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