Allora, anche un piccolo palco può divenire scenario di un’impresa così grande, facendo semplicemente da cornice alle strofe di grandi poeti e agli accordi di una chitarra.
Grazie all’iniziativa dell’associazione gioiosana Officine Lucore e dell’associazione messinese Arknoah è andato in scena, presso l’Auditorium comunale di Gioiosa Marea, “Che cos’è l’amor”, spettacolo di musica e poesia, di Mario Parlagreco e Ivan Trischitta. Il primo, attore teatrale, ha dato voce ai versi di Prevert, Neruda, Trilussa, Benni; il secondo, cantante e chitarrista, ha interpretato alcuni tra i brani più noti di Fabrizio De Andrè.
L’amore inteso, quindi, come un Giano bifronte, che mostra da una lato la passionalità violenta, dall’altro l’estrema fragilità, la sicurezza e l’irrisorietà, la felicità e la disperazione. Quest’ultima caratteristica descritta anche in modo tale da suscitare, nello spettatore, il sorriso grazie agli splendidi “quadretti” di vita matrimoniale “fallita” di Trilussa, tra convivenze forzate, frutto dell’avventatezza giovanile, le tanto agognate separazioni, i tradimenti colti in flagranza e le allusioni al confine della misoginia.
Uno spettacolo cui nulla è mancato, nel filo logico che legava versi e musica e che rendeva l’idea dell’eterogeneità ed al contempo della continuità.
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