– di Saverio Albanese –
Palmi– Il mondo della moda e dello spettacolo calabrese e non solo piange Rocco De Santis, dipartito nei giorni scorsi dopo una lunga malattia, contro la quale ha combattuto con forza fino all’ultimo istante della sua esistenza. Si è spento a 48 anni, lasciando la giovane moglie Thaysa Felix e la piccola Marina Grazia, il mondo della moda e dello spettacolo al quale ha dedicato gran parte della sua vita sia come presidente della “Dr Fashion Agency”, agenzia di moda fondata nel 1996, e come esperto conoscitore di marketing e turismo, con le agenzie Viaggio “Singular Travel”, Viaggi Mamertum”, “Vuelta vacanze”, nonché responsabile prodotto tour lungo raggio e medio raggio del Tour Operator della Campania Camartour, con il compito di sviluppare, in particolare, i prodotti Caraibi, Sud America, Mare Estero (incarico ricoperto da luglio 2012 a giugno 2013).
Rocco è stato, anche, anche un brillante e dinamico dirigente sportivo sia in ambito sportivo, soprattutto con il settore giovanile della Polisportiva San Nicola Palmi a cavallo degli anni ottanta e novanta, che in quello pallavolistico con esperienze molto positive con la Pallavolo Palmi e la Asd Elio Sozzi Reggio Calabria.
Una carriera da grande manager, passata sempre dietro le quinte un lavoro – come viene detto – oscuro, ma straordinario sempre con una smisurata passione e precisione, sempre all’ombra, senza magari un volto a cui ricollegare quanto stava accadendo, lasciando la ribalta ai suoi collaboratori più fidati.
“Rocco, senza tema di smentita, è stato uno dei punti di riferimento più conosciuti nella nostra ridente città di Palmi –ci confida Domenica Crucitti, direttore del Grande Hotel Stella Maris– visto l’attivismo con cui ha organizzato con cura maniacale i piccoli grandi eventi realizzati nella nostra città ed in tutta la Calabria negli ultimi quattro lustri“.
“Rocco è sempre stata una persona molto positiva, socievole, generosa, disponibile ad aiutare il prossimo– prosegue un’altra sua cara amica Maria Grazia Barbisan–
“Aveva cinque marce in più rispetto a tutti noi», così lo descrive l’Architetto Emilio Bagalà, “e lo si può evincere anche nel periodo finale della sua malattia dove, con smisurato “aplomb”, sorrideva sempre e comunque sia ai suoi familiari che lo accudivano sia ai numerosi amici, che andavano a trovarlo nella clinica Hospice in Via delle Stelle, di Reggio Calabria”.
“E’ stato un giorno carico di significati –aggiunge Ercole Ferraina– perché un vero amico abbandona questa vita terrena. Rocco ha regalato alla città di Palmi, in tanti anni, magiche notti di spettacolo (Moda mare, il Premio Internazionale Calabria), frutto del suo forte amore senza confini per il suo paese, e di quel lavoro che amava tanto, ‘lo spettacolo’. Mi sto già attivando con i suoi familiari, la mia famiglia e gli amici più stretti –la chiosa finale di Ercole Ferraina– perché dal prossimo anno, nel secondo week-end di agosto, si possa dedicare ogni anno una serata elegante di moda e spettacolo, per un uomo straordinario come lo era Rocco”.
In ognuna delle nostre quindici edizioni di “Moda Mare Palmi”, Rocco De Santis, ripeteva sempre una delle massime di Confucio: “La nostra maggior gloria non è nel non cadere mai, ma nel risollevarsi dopo ogni caduta”.
Per chi, come il vostro navigato cronista, ha avuto la fortuna di conoscerlo, Rocco De Santis non era soltanto un amico vero, quello con la “V” maiuscola, ma un fratello maggiore, un vero confidente, con il quale ho avuto la fortuna ed il piacere di condividere quasi trentacinque anni di vita e poche righe, di un articolo scritto a quattro mani, e con la morte nel cuore, non può minimamente gratificare la grandezza di questo piccolo, grande uomo.
L’insegnamento più grande, di cui farò tesoro, è quello sullo scambio di vedute sul passaggio dalla vita alla morte che abbiamo avuto soprattutto nell’ultima settimana di maggio, dove tu, carissimo Rocco, mi hai più volte ripetuto “che è tutta una questione di identificazione e se, invece, eravamo in grado di imparare ad identificarci con il nostro se spirituale, la nostra anima, per intenderci, saremmo stati in grado di capire che la morte non esiste. Tutto continua, in un modo diverso, ma continua”.
Hai saputo sintetizzarlo in maniera perfetta, come tua abitudine, carissimo Rocco, come se si trattasse soltanto di un momento “magico” di passaggio dal nostro mondo attuale relativo, fatto apposta per viverci con la materia di un corpo, con i sensi limitati del corpo in un contesto di tempo relativo, e che quando questo finisce, noi lo lasciamo subito per ritornare al nostro Mondo Spirituale o Mondo dell’Assoluto, da dove eravamo venuti.
Identificarci con il nostro “se”, mi ripetevi, significa riuscire a comprendere meglio il meccanismo della vita, nel suo contesto Assoluto, significa una maggiore conoscenza di noi stessi e quindi un maggiore livello di consapevolezza che ci porta a credere, con fede, che la vita continua…!!! L’eternità, a mio avviso, ha un fine Divino che mette in evidenza l’Amore e la perfezione di Dio in tutto il suo splendore, rendendo partecipe l’uomo e la donna, attraverso la sua vera essenza, l’anima, ad una continua evoluzione, vita dopo vita, fino al raggiungimento della purezza massima dello Spirito, che coincide con la Consapevolezza Assoluta: essere UNO con Dio e con tutto il Creato…!!! Muore davvero, soltanto, chi è dimenticato… Buon viaggio Rocco…!!!
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