– di Corrado Speziale –
Circa mille persone provenienti da tutta la Sicilia, sabato pomeriggio, rispondendo all’appello dei comitati No MUOS, sono scese in piazza a Niscemi
La guerra in Ucraina, oltre a mietere vittime e distruzione, lambisce in maniera oltremodo pericolosa i confini NATO, e in Europa si alza il grido contro la guerra. Il conflitto alle porte brucia, ma non tutte le proteste sono uguali. In Sicilia la contestazione ha coscienze e conoscenze antiche, dai tempi della “guerra fredda”, partendo dalle manifestazioni contro l’installazione dei famigerati missili a Comiso, per finire alle recenti mobilitazioni contro il MUOS – Mobile User Objective System, potentissimo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina USA installato a Niscemi, strumento di guerra planetaria per eccellenza che segna duramente l’attualità.
Un corteo, molto colorato e motivato, al quale hanno partecipato circa un migliaio di persone, tra cui tantissimi giovani provenienti da tutta la Sicilia, sia appartenenti a vari movimenti, partiti e associazioni, che liberi da sigle, si è articolato lungo le vie cittadine di Niscemi, con arrivo in Piazza Vittorio Emanuele.
Le frasi urlate: “Ci chiudono le scuole e pure gli ospedali, ci lasciano soltanto le basi militari”, tanto per ricordare chi paga le spese per gli armamenti. E ancora: “La lotta imperialista si può fermare soltanto con la lotta popolare”. L’impatto sul paesaggio e la natura: “La Sicilia sarà più bella senza il MUOS e senza Sigonella”. Un chiaro messaggio sull’attualità: “Biden, Putin la Terra non è vostra, fuori la guerra da casa nostra…La Sicilia non è zona di guerra, via le basi USA dalla nostra terra”, e tanto altro.
Per militanti pacifisti e antimilitaristi storici, come Pippo Gurrieri, purtroppo questa guerra non è una sorpresa: “La guerra che noi denunciavamo, contro cui abbiamo lottato, per cui ci siamo presi le denunce, è adesso un fatto concreto. Non è iniziata 15 giorni fa in Ucraina, la guerra si è sempre fatta. Lo scopo principale ce l’ha chi costruisce armi, chi militarizza i territori e potenzia le basi militari.
La novità: a fine corteo, in piazza, performance di giovani artisti – attivisti di Our Voice, movimento culturale internazionale composto da giovani di diverse parti del mondo, che attraverso l’arte veicola i messaggi sociali, i temi etici, come la pace, gli scottanti temi della geopolitica come la questione palestinese e tanto altro. Il gruppo opera tra l’Italia e il Sudamerica. A Niscemi, sotto la direzione artistica di Elisa Pagano, si sono esibiti Lorenzo, Julieta (argentina), Giorgio (uruguagio) e Jacopo. Albert, giovane artista ucraino, ha invece partecipato agli interventi finali al microfono.
Prossimo appuntamento: domenica prossima, 20 marzo, alle 10,30 il messaggio “Contro le guerre imperialiste” verrà riproposto in un presidio organizzato davanti alla base militare di Sigonella.
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