Un appello formale e sentito è stato presentato al Comune di Patti, protocollato, a firmarlo è Jansan Favazzo,e a Ficarra la piazza applaude al grido di “Palestina Libera” dei Patagarri.
Anche ieri a Ficarra, dal palco, i Patagarri hanno gridato Palestina Free
A Patti, il giovane cittadino che si è rivolto direttamente al Sindaco, agli Assessori, al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri Comunali, chiedendo che anche il Consiglio di Patti si unisca al crescente numero di amministrazioni italiane che stanno prendendo posizione per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
La sollecitazione segue la recente approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Patti, di una mozione a sostegno del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Una decisione definita “lodevole” da Favazzo, che, in qualità di semplice cittadino, fa appello alla sensibilità e al senso di responsabilità politica dei rappresentanti locali, invitandoli ad adottare un atto formale in grado di dare voce a una posizione netta su una questione di rilevanza internazionale.
Nel documento si ricorda che numerosi comuni italiani, da Firenze a Bari, da Pesaro a Cosenza, da Torino a Napoli, hanno già intrapreso questo passo simbolico, chiedendo al Governo italiano e all’Unione Europea di intervenire affinché si ponga fine alla crisi umanitaria in corso, soprattutto a tutela dei bambini e degli innocenti, e per avviare una soluzione definitiva in grado di riconoscere i diritti fondamentali del popolo palestinese, ponendo termine a una “annosa oppressione coloniale”.
L’iniziativa, pur provenendo da un cittadino, si inserisce in un più ampio movimento di partecipazione civica e politica che, da nord a sud, sta mobilitando numerose realtà locali italiane. Il riconoscimento simbolico da parte dei comuni non ha valore vincolante sul piano internazionale, ma assume un forte valore etico e politico, rappresentando una presa di posizione collettiva in favore della pace, della giustizia e del diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Ora la parola passa al Consiglio Comunale, chiamato a valutare l’eventuale adesione a questa richiesta e a esprimersi con un atto ufficiale che possa contribuire ad amplificare una voce che, dal basso, chiede alla politica nazionale e internazionale di non rimanere in silenzio.
Una esibizione sul palco che ripete il copione di quanto fatto a Roma, durante il concerto del primo maggio.
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