Attualita

PIETRO MIRAGLIA – Il Vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi scrive a Conte sul costo dei vaccini . “Siamo disponibili”

Una lettera aperta al Governo nazionale ed alle Istituzioni Siciliane (Giunta regionale, Assessorato alla Salute ed Assemblea regionale).”Il problema non è tanto il “rimborso”, quanto la disponibilità di spazi e personale adatti al reale fabbisogno!”.

Lo ribadiamo e lo invochiamo con forza, ci dotino del materiale necessario per eseguire i tamponi rapidi, con il solo rimborso dei 18 euro per kit e dispositivi di protezione, così come stabilito per pediatri e medici di famiglia, ed i test siamo disposti a farli noi, nei nostri ambulatori attrezzati, gratuitamente alla popolazione.
In Sicilia operano circa seicento strutture di analisi cliniche, tra laboratori e poliambulatoriali consorziati e autonomi, con numerosi punti di accesso dislocati, in maniera capillare, su tutto il territorio isolano. Una rete capace di fornire un accurato servizio a circa 6 milioni di cittadini.
Ebbene, è in un momento delicato come quello attraversato, in queste settimane, dal nostro Paese, sempre più alle prese con l’emergenza epidemiologica da Covid-19, che torniamo ad appellarci a voi, gentili rappresentanti delle istituzioni, nazionali e regionali, chiedendovi di poter dare una mano.
Noi siamo pronti a fornire tutta la nostra collaborazione per eseguire i cosiddetti “tamponi rapidi”, come tra l’altro già stabilito dal Ministero della Salute su tutto il territorio nazionale, quando è stato chiesto a medici di famiglia, pediatri di libera scelta e farmacisti di eseguire tale tipologia di esame, provvedendo a fornire (ed a rimborsare) loro kit ed altri materiali monouso.
Una disposizione, quella del palazzo di via Lungotevere Ripa, che ha però stranamente (o, per meglio dire, “colpevolmente”) ignorato i laboratori di analisi cliniche specializzati ed accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale. Giova a qualcosa ricordare che proprio quei laboratori esclusi e dimenticati, sarebbero risultati i più idonei ad eseguire tale tipologia di analisi dal momento che da oltre quarant’anni operano in quel settore specifico?
Vi sfuggirà forse, ed è per questo che ve ne facciamo partecipi, che proprio in questi giorni così difficili, si sono rivolti a noi non pochi medici di base, pediatri e farmacisti siciliani, per lamentare la propria legittima preoccupazione, dal momento che costoro non sono attrezzati per effettuare i tamponi antigenici (da voi richiesti) in piena sicurezza, anche se retribuiti con un rimborso di 18 euro a prestazione.
Vedete, gentilissimi, il problema non è tanto il “rimborso”, quanto la disponibilità di spazi e personale adatti al reale fabbisogno.
Mi spiego subito.
Gli stessi medici di base, i pediatri ed anche i farmacisti che si sono rivolti a noi, si sono infatti mostrati scettici circa la possibilità di poter praticare tali esami, perché buona parte degli ambulatori nei quali, quotidianamente, lavorano ed operano, consistono in strutture destinate alle “normali” visite dei pazienti, magari ubicati in spazi stretti, ricavati in ambienti condominiali, fianco a fianco con normali abitazioni. Luoghi, per dirla tutta, non “abilitati” all’esecuzione di delicati esami che necessitano, all’opposto, di aree complesse, fornite di vani appositamente attrezzati ed isolati, in cui sia garantito il necessario, pieno e rigoroso rispetto di tutte le obbligatorie norme e regole di qualità e sicurezza (con i relativi controlli che poi ne conseguono), interne ed esterne, a tutela di chi ci lavora sì, ma anche di quegli stessi pazienti che poi vi si recano.
Insomma, gentili premier Conte, Ministro Speranza, Presidenti Musumeci e Miccichè ed Assessore Razza: l’identikit dei nostri laboratori.
Ed è per questo che ci rivolgiamo a voi, invitando le istituzioni che rappresentate, a coinvolgere anche il mondo della laboratoristica specializzata ed accreditata nell’esecuzione dei tamponi che voi stessi avete deciso di “fornire” a medici, pediatri e farmacisti. Un appello per affrontare insieme (e non certo in contrapposizione), in maniera più efficace, questa grave emergenza sanitaria.
Ricordo ancora, in proposito, come fu proprio la Regione Siciliana, con un recente decreto, ad invitare i laboratori di analisi cliniche a predisporsi per l’esecuzione dei tamponi molecolari e come non pochi nostri colleghi accolsero tale invito, fornendo la loro piena e totale disponibilità. Ecco, oggi noi torniamo a chiedere, in particolare alla Regione Siciliana, di riconoscere il ruolo insostituibile svolto dai laboratori di analisi cliniche sul territorio siciliano per eseguire un test di massa ai cittadini ricordando che solo in tal modo si potranno evitare le mortificanti file cui stiamo assistendo, in questi giorni, davanti agli ospedali, in attesa di un tampone che il più delle volte è destinato a trasformarsi in un drammatico miraggio.
Lo ribadiamo e lo invochiamo con forza, a costo di risultare ripetitivi: Ministero e Regione ci dotino del materiale necessario per eseguire i tamponi rapidi, con il solo rimborso dei 18 euro per kit e dispositivi di protezione, così come stabilito per pediatri e medici di famiglia, ed i test siamo disposti a farli noi, nei nostri ambulatori attrezzati, gratuitamente alla popolazione.
Solo cosi potremo scongiurare l’incubo di nuove “zone rosse” o, peggio ancora, lo spettro di un nuovo lockdown.
Dott. Pietro Miraglia
Vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi – Delegato ONB per la regione Sicilia
La nota è stata inviata a Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri: a Roberto Speranza, Ministro della Salute; a Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, a Ruggero Razza, Assessore alla Salute della Regione Siciliana e a Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana

Redazione Scomunicando.it

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