Il video nasce grazie all’ingegnosità e all’inventiva di Pino Pullella e, fuori concorso, è stato presentato qualche settimana fa a Taormina.
Si chiama “Cosa Tinta”, la sceneggiatura e la regia sono dello stesso Pullella, ed il “corto” prende spunto dalla quotidianità dei luoghi e dalla stessa cadenza lessicale.
Il video può sembrare musicale, ma in realtà è una storia liberamente tratta dalla canzone di Franco Brancatelli, di “Cuntu ài Cantu” e racconta una storia di siciliani in Sicilia, del loro modo di essere, della loro perduta identità culturale.
“Sarà per noi – ci spiega Pullella – un modo “semplice” per sognare e fare conoscere i nostri luoghi ed i nostri migliori prodotti, che di sicuro rimangono le anime delle mura che ci ospitano.
Queste in modo continuo ci parlano, facendoci invaghire dei luoghi e delle antiche realtà perdute che vengono riesumate soltanto da ricordi che qualche anziano signore ci sussurra come vecchi pensieri di tempi ormai lontanissimi”.
Il cortometraggio è stato apprezzato da Deborah Young, il direttore del Taormina Film Festival dove è stato proiettato il 14 giugno al palazzo dei congressi.
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