Orchestra e Coro del Teatro Massimo, direttore Michele De Luca, maestro del Coro Pietro Monti.
Ambientata in un’aula di tribunale popolata di animali, la messa in scena si compone dell’interazione continua tra il palco e un grande schermo da cui si affacciano il professore Ugo Gatto (Gregoretti) e il dottor Andrea Volpi (Camilleri) che cercano di convincere i presenti della propria buona fede. Un giudice Orango e due avvocati animano il racconto chiamando a testimoniare alcuni degli animali presenti nel libro tra cui il dottor Corvo, il dottor Grillo, il Serpentone, il dottor Civetta, la Faina, la Lumaca. Si susseguono le testimonianze dei protagonisti fino all’entrata in scena di un Pinocchio decisamente inedito: a vestire i panni del burattino, una volta cresciuto e diventato grande, è il musicista romano Piotta che, a tempo di rap, racconta la sua esuberante versione dei fatti. Sullo schermo, la presenza di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti fa da contrappunto all’azione scenica, talvolta assecondandola, talvolta disturbandola. Con l’utilizzo di animazioni digitali e il riferimento a elementi contemporanei, lo spettacolo ripercorre alcuni momenti salienti della fiaba di Collodi. Allo stesso modo vengono costruiti ambienti e suggestioni in cui agiscono il Gatto e la Volpe. In questa continua dialettica fra palco e schermo, finzione e realtà, verità e bugia, prende vita un crescendo allegro e visionario destinato a culminare in un rocambolesco finale a sorpresa. (ANSA).
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