Il fenomeno del “card-sharing” consiste nella violazione dei sistemi di sicurezza o accesso condizionato preposti alla distribuzione di contenuti televisivi a pagamento al fine di consentirne l’illecita visione a più utenti non abilitati. In pratica, il meccanismo di elusione è basato su un cosiddetto server “pirata”, ufficialmente abilitato a ricevere il segnale decodificato nonché ad estrarre e divulgare, tramite internet, a più soggetti il segnale.
In totale, la Polizia ha denunciato 177 persone, identificando tra questi 17 soggetti (server) che gestivano il segnale e lo diffondevano e altri 160 che ne fruivano (client), verosimilmente pagando il servizio agli utenti server.
La complessa attività investigativa della Polizia, svolta con il diretto coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, è stata sviluppata con l’ausilio di un’apposita piattaforma informatica, creata ad hoc dagli esperti della Polizia catanese, in grado di svolgere un’attività di analisi e monitoraggio della rete che ha consentito di individuare gli utenti coinvolti a vario titolo nelle attività criminali.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha avuto modo di verificare una crescente diffusione del fenomeno del card-sharing accompagnata da un’evoluzione sotto il profilo tecnico, così da arrecare grave danno, oltre che alle aziende specializzate nella produzione e fornitura di sistemi di sicurezza digitale, anche e soprattutto alle aziende che producono e diffondono programmi televisivi.
Elevato il numero delle apparecchiature hardware e software sequestrate.
Queste le provincie interessate dalle perquisizioni e a fianco riportato il numero degli indagati:
AGRIGENTO | 16 |
ALESSANDRIA | 1 |
ANCONA | 1 |
AQUILA | 1 |
CATANIA | 65 |
CATANZARO | 9 |
ENNA | 2 |
FORLI’-CESENA | 10 |
GENOVA | 1 |
LUCCA | 1 |
MACERATA | 3 |
MESSINA | 6 |
MODENA | 1 |
NAPOLI | 8 |
PALERMO | 4 |
PISA | 4 |
PORDENONE | 1 |
RAGUSA | 9 |
REGGIO CALABRIA | 5 |
SALERNO | 2 |
SIRACUSA | 11 |
TORINO | 2 |
TRAPANI | 1 |
VIBO VALENTIA | 12 |
VICENZA | 1 |
I soggetti che gestivano i server risiedono a Catania (5), Palermo (2), Messina (1), Siracusa (1), Ragusa (2), Agrigento (1), Napoli (1), Pisa (1), Vibo Valentia (1), Catanzaro (1) e Macerata (1).
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