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POLITICA – PD verso il congresso: il Re e’ nudo?

La conferenza stampa tenutasi nell’aula del consiglio comunale di Messina da parte dei “guru” del Partito Democratico lascia molti spunti. Il primo è che attualmente non c’è una data ufficiale del Congresso che darà il nome del nuovo coordinatore provinciale. Il secondo, e questo è il dato il più anomalo, è che invece si ha il nome del candidato di punta e cioè Basilio Ridolfo sindaco di Ficarra. Il Partito Democratico in questo momento è alla ricerca dell’unità perduta, non è questo il momento per fare dietrologia è capire il come questa unità si sia persa e perciò si da voce alla pluralità sopita come testimoniano le presenze dell’onorevole regionale Filippo Panarello, il neo renziano l’onorevole Giuseppe Laccoto e gli esponenti dell’area Pittella Teodoro Lamonica e Luigi Beninati. Assenti al tavolo gli esponenti dell’area Civati che non hanno condiviso il metodo di scelta per la candidatura di Ridolfo che, salvo sorprese, dovrebbe uscire vincitore. Ovviamente su ogni intervento, anche se è stato nominato una sola volta da Panarello, arieggiava sempre il “fantasma” di Francantonio Genovese vero e proprio Leviatano del Pd messinese che, secondo molti, sarebbe in procinto di cambiare casacca dopo le lusinghe di Angelino Alfano. Bisogna domandarsi a questo punto se il Re è nudo, perché che ci sia ancora un re è ovvio vista la candidatura forte di Ridolfo, però ci sono pochi dubbi circa la sua nudità visto che in molti stanno scendendo da un carro sempre più traballante. Panarello ha espresso il proprio pensiero, non nascondendo l’anomalia del momento tracciando contemporaneamente le linee guida del Pd del futuro ” è sicuramente una fase strana – ha commentato Panarello – come d’altronde è stata strana la gestione di tutto il partito a Messina. Molti dimenticano che dopo la nomina di Bartolotta ad assessore a Palermo e le dimissioni di Grioli, il Pd ha dovuto affrontare le amministrative dello scorso giugno senza una direzione provinciale e cittadina. La vittoria di Accorinti a Messina ha aperto nuovi orizzonti ed è la prova che gli elettori hanno bisogno di certezze e di un vento nuovo. Quanto sta accadendo all’interno del Partito Democratico è la naturale reazione per un partito che ambisce ad essere, l’espressione di un elettorato progressista e pluralista”. Anche Giuseppe Laccoto, vero e proprio simbolo dei renziani della zona tirrenica, ha espresso al propria preoccupazione per la situazione del partito “affrontiamo questo congresso in una situazione di difficoltà, abbiamo però reputato che il candidato scelto offrisse quelle garanzie che altri non davano”. Durante la conferenza stampa è stata mentita la presentazione della candidatura di felice Calabrò verso cui, a detta di Panarello e Laccoto, non è stato posto alcun veto.

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