Appuntamento a piazza Marina, poi un corteo che attraversa corso Vittorio Emanuele per puntare dritto su Palazzo d’Orleans, sede della presidenza regionale. Oggi a la manifestazione porta la firma del Movimento giovani lavoratori, guidato da Massimo Bontempo: “Chiediamo il coinvolgimento anche degli amministratori locali perche’ a fine maggio scadranno i primi contratti e non c’e’ possibilita’ di rinnovarli se non la Regione non ottiene dallo Stato una deroga al patto di stabilita’ per se’ e per gli enti locali”. Due giorni fa l’assessore al Lavoro Lino Leanza, fedelissimo di Raffaele Lombardo, si era detto pronto alle dimissioni se non si trovera’ una soluzione con la necessaria concertazione del governo nazionale. Leanza spera nella convocazione di un Tremonti concentrato sui conti: “Deve essere il ministero dell’Economia a darci le dovute rassicurazioni, occorre un via libera tecnico al piano di stabilita’”. Una grossa grana, anche in considerazione della determinazione dei precari, pronti a proteste eclatanti. Il fronte sindacale, nel frattempo, resta diviso. Cgil, Cisl e Uil guardano altrove e intepretano la manifestazione di stamane come un assist al governo regionale che sta spostando le responsabilita’ su Roma.
Sebbene l’Mgl rimproveri a Palazzo d’Orleans di avere creato il problema, non avendo rinnovato entro il 31 marzo 2009 la deroga del patto con lo Stato che scadeva a fine 2008. Da parte loro, i confederali hanno siglato il documento unitario che indice una manifestazione pubblica per il 4 giugno, alle 10, a piazza Indipendenza, sottolineando la specificita’ siciliana con gli oltre 22.500 precari impiegati negli enti locali da oltre 20 anni. Per questo chiedono che l’esecutivo regionale ponga con forza al governo nazionale la questione della non computabilita’, ai fini del patto di stabilita’, delle risorse destinate ai processi di stabilizzazione dei precari. E domani scenderanno in piazza, alle 9.30, davanti all’assessorato ai Beni culturali di via delle Croci, i lavoratori della Beni culturali spa, mentre il 9 giugno tocchera’ al comparto della formazione.
Fonte AGI/ Mrg
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