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Giovanni Dal Bò è al centro di una brutta storia.
Tutta da definire ancora sotto il profilo giudiziario, anche se la condanna nel paese è stata già emessa.
Infatti lui è imputato di violenza sessuale per fatti accaduti tra il 2013 e il 2014. Il tribunale di Patti dopo che a gennaio 2015 gli aveva inflitto le restrizioni domiciliari ha, nei giorni passati, disposto, sulla base del ricorso “de libertate” proposto dal suo avvocato, Giacomo Portale, la sostituzione della misura cautelare con quella dell’obbligo di dimora nel comune orlandino.
Il docente risponderà al giudice, del reato di violenza sessuale.
Tre le presunte vittime, una ragazza affetta da disabilità intellettiva e due giovani, una delle quali, all’epoca dei fatti, minorenne.
I fatti contestati – la tentata violenza sessuale – si sarebbero svolti tra il giugno del 2013 e l’agosto del 2014, la prima sul treno le altre sul sagrato della chiesa Cristo Re in pieno centro a Capo d’Orlando.
Il Giudice dovrà ascoltare oltre che le vittime, anche gli agenti di Ps del Commissario orlandino che seguirono le indagini.
Ma sarebbe opportuno, proprio partendo dal questo caso, di aprire un dibattito sui ruoli che le istituzioni, qui anche quelle scolastiche, devono svolgere in maniera preventiva o quando sono a conoscenza di storie e fatti, che coinvolgono persone che hanno ruoli educativi.