Sebastiano Tusa – Soprintendente dei Beni Culturali del Mare della Regione Siciliana, Stefano Zangara, dirigente IV° U.O. Soprintendenza dei Beni Culturali del Mare della Regione Siciliana, Gianmichele Iaria – Oloturia Sub, Timmy Gambin – University of Malta e Calogero Ferlisi – Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Messina, hanno presnetato alla stampa gli esiti del progetto “Atlantis” e le relative proposte di valorizzazione e fruizione dei siti indagati.
La mappatura dei fondali messinesi attraverso scansioni ad alta frequenza, verifiche ROV e survey diretti, si è concentrata, nel biennio, su un’area di lavoro estesa 49 km2 , dalla foce del torrente Annunziata fino alla fascia costiera prospiciente l’abitato di Villafranca, in una batimetrica compresa tra i 50 ed i 150 metri. Il team di ricercatori ha portato alla luce ben due relitti inediti di epoca tardo-romana perfettamente integri, il Messina 1 (-95 mt) ed il Messina 2 (-115 mt) al largo di Capo Rasocolmo; il target Messina 3 e le altre evidenze individuate, sono attualmente al vaglio degli archeologi e dei tecnici della Soprintendenza del Mare.
Nella seconda fase delle ricerche il team di “Atlantis” ha bissato il successo della prima campagna realizzando un’impresa unica nel suo genere: per la prima volta in Italia, infatti, un archeologo si è immerso a circa -100 metri per effettuare un’ispezione ed un recupero subacqueo. Nel corso delle operazioni di campionamento, 4 subacquei altofondalisti del diving Oloturia Sub tra cui l’archeologo maltese Timmy Gambin, hanno riportato in superficie – per datazione e identificazione – un’anfora spagnola, una macina ed un lingotto in piombo appartenenti ai relitti Messina 1 e Messina 2.
La Capitaneria di Porto ed il Nucleo subacqueo della Polizia Municipale di Messina hanno assicurato la sicurezza delle operazioni per tutta la durata della campagna, supporto logistico e di superficie al team di altofondalisti impegnati nei survey diretti.
Il progetto, sposato a titolo gratuito dal Comune di Messina al fine di promuovere il locale turismo subacqueo ed accrescere una cultura del mare volta alla conoscenza ed alla protezione di questo ecosistema, procede sulla scia delle fortunate campagne “Archeorete Eolie” ed “Archeorete Egadi” patrocinate dalla Soprintendenza dei Beni Culturali del Mare di Palermo nell’ambito delle attività specialistiche in alto fondale, che hanno attivato virtuose forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati e di valorizzazione del patrimonio storico-archeologico sommerso siciliano.
Sempre sabato, alle 16.00, presso i locali del Circolo del Tennis e della Vela, i partner del progetto “Atlantis” hanno presenziato alla tavola rotonda aperta al pubblico “Lo Stretto di Messina tra passato e futuro: valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico sommerso”, nel corso della quale si discuterà di “musealizzazione efficace” ed incentivazione del turismo subacqueo come forme di attrazione di flussi turistici ed opportunità occupazionali.
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