PUNTI DI DOMANDE – Tra Musumeci, (in)Cateno, Enfantes Prodige, Politica, Magistratura, Stato e Sicilia

Una nota, quella di Linda Marino, che diventa quasi un editoriale scomodo, tra l’essere pungolo stimolante per risposte che mai giungeranno ed il divenire denuncia “normale” di un cittadino “normale”

Qualcuno sa spiegarmi perché quella prudenza richiesta dal Presidente Musumeci sia stata disattesa da un candidato che malgrado conoscesse di avere guai giudiziari ha comunque ostinatamente deciso di presentare la propria candidatura con l’appoggio del proprio partito che tuttavia parla di senso di responsabilità?

Qualcuno sa spiegarmi perché un cittadino comune nella medesima situazione non si sognerebbe mai di fare domanda nell’arma dei Carabinieri o nella Polizia mentre un politico che andrà a decidere della vita e del destino di una Regione si presenta comunque?

Forse per non abbandonare i propri elettori?

Quel meglio definito pacchetto di voti o più elegantemente patrimonio elettorale?

Patrimonio…

Proprietà …

Capi di bestiame rinchiusi nel recinto.

Sono siciliana e sono un elettore ma non mi sono mai sentita patrimonio di qualcuno.

Ho votato di volta in volta secondo le mie idee anche partiti diversi, uomini diversi, con la speranza di non restare delusa.

Ma come si diventa Patrimonio elettorale?

Ovvero elettore che intercettato vota per te sempre e comunque!!!

Ma questo si chiama voto o si chiama atto di fede?

Ma cosa gli hai dato per legarlo a te tutta la vita???

Per farlo diventare di tua proprietà fino a trasferirlo come cespite nell’asse ereditario.

Qualcuno mi spieghi!

Qualcuno mi spieghi che vuol dire rispetto per la Magistratura, per lo Stato, per le sue leggi quando poi nel momento in cui la Magistratura interviene sulla base di quella legge di quello Stato, un soggetto deliberatamente, in barba a quel rispetto, piuttosto che fermarsi, tirarsi fuori in attesa di chiarire la propria posizione per presentarsi poi senza ombre agli elettori in ragione proprio di quel rispetto, con sfrontatezza inaudita, con atteggiamento di “sfida” si candida e se non può, perchè impedito da quella legge tanto rispettata, lo fa lo stesso attraverso il proprio figlio poco più che maggiorenne.

Figlio che in forza del padre arriva in volata, senza manco esser mai partito politicamente, nientemeno che all’Ars da deputato!

Qualcuno mi spieghi con chi abbiamo a che fare.

L’impresentabilità attiene alla dirittura morale, alla capacità dell’uomo onesto di autodeterminarsi anche dove la legge dello Stato non interviene e se tu ti sei macchiato di reati o c’è anche il fondato sospetto che tu l’abbia fatto sarebbe immorale, criminale, che io ti permettessi di gestire l’economia della mia famiglia.

Ma in questa terra famiglia ha un significato ben diverso e i Siciliani abituati a secoli di dominazioni possono vivere senza pane ma non senza padrone.

Redazione Scomunicando.it

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