Dott. Marco Franceschini
marcofranceschini68@gmail.com
Testo e considerazioni di Marco Franceschini
Introduzione
Questo breve articolo nasce grazie alla lettura di un libro del Prof. Claudio Widmann, intitolato, “Il mito del denaro”.
Inoltre, prima di laurearmi in Psicologia Clinica, ho frequentato per quattro anni una facoltà universitaria, apparentemente distante dalla psicologia, ovvero quella di Economia e Commercio.
E allora chissà se poi, il vero motivo, quello profondo, per cui ho scritto questo articolo, non sia proprio quello di far svanire quella ipotetica distanza tra psicologia e economia, così da poter ritrovare un senso a due esperienze vissute in tempi diversi, così diverse ma così vicine!?
Etimologicamente, la parola inflazione deriva dal latino inflare che significa: soffiare dentro. Per cui questa parola ci fa immaginare più o meno consapevolmente, al gesto di gonfiare qualcosa.
Gli economisti della scuola monetarista sostengono che l’inflazione è generata da un aumento eccessivo della quantità di moneta rispetto all’aumento della produzione di merci, ma anche rispetto alla quantità delle riserve auree dello Stato, le quali rappresentano le reali garanzie che questo offre a seguito della quantità di moneta stampata in circolazione.
Quindi, uno degli aspetti sintomatici dell’inflazione monetaria, risulta essere, proprio l’incongruità tra moneta circolante e la ricchezza reale che si traduce in una perdita del potere d’acquisto della moneta. In altre parole, è come se il mercato ostentasse una ricchezza che non possiede. Ma quest’ultima affermazione, ci conduce inevitabilmente alla parola “inflazione psichica” utilizzata nell’ambito della psicologia clinica analitica junghiana. I miei colleghi psicoterapeuti di formazione analitica, e non solo, sanno bene che l’inflazione psichica riguarda l’espandersi in maniera esagerata di una o più immagini psichiche, alle quali però, non corrisponde un’effettiva capacità dell’Io oppure ad un’effettiva capacità di realizzazione.
Facciamo un esempio.
Non di rado, mi è capitato di fare dei consulti psicologici con persone in terapia farmacologica con degli antidepressivi i quali però, presentavano in modo evidente stati maniacali, dovuti ad un eccesso di posologia.
Ora, nella letteratura clinica dei cosiddetti disturbi maniacali, troviamo spesso un comportamento disfunzionale e incongruo con il denaro.
Mi ricordo, un mio ex paziente, che mi fu inviato in terapia con diagnosi di Disturbo Bi-polare, perché durante un episodio “maniacale”, firmò un atto preliminare (versò un’ingente caparra) per l’acquisto di un immobile, ma senza avere la reale disponibilità economica per saldare il costo dell’immobile.
Nell’inflazione psichica, la persona spesso ha un’immagine dilatata di sé, alla quale però non corrisponde la funzionalità dell’Io, cioè delle effettive capacità cognitive e/o delle effettive capacità di realizzazione.
Come può succedere tutto ciò? Probabilmente per mezzo di un potente meccanismo di difesa, “identificazione” o “introiezione” (Sandor Ferenczi), attraverso il quale l’Io si identifica con le immagini inflazionate, da qui, l’episodio maniacale.
In definitiva, dal punto di vista psicodinamico, l’inflazione psichica consiste in un’attivazione di una o più immagini psichiche (in genere inconsce) ad alto contenuto energetico, alle quali la persona si identifica.
L’aspetto sintomatico ovvero il reale problema, sta nel fatto che a questa attivazione energetica e identificazione, non corrisponde una reale ed effettiva capacità e forza dell’Io. Forse, non sarà un caso che esistono tanti….”palloni gonfiati!?”
Per concludere, vorrei citare Jung, con un’opportuna riflessione al riguardo, quando dice che: ”L’integrazione dell’inconscio è possibile soltanto se l’Io regge, se resiste, non se finge e bara”.
Evidentemente, nell’inflazione monetaria siamo di fronte ad un mercato che bara?
Dott. Marco Franceschini
Dott. Marco Franceschini
marcofranceschini68@gmail.com
Chi è l’autore dell’articolo
Dott. Marco Franceschini, psicologo e psicoterapeuta. Esperto in Psicosomatica, in “Psicodramma Analitico di Gruppo” e in Psicoterapia Analitica-Archetipica. Iscritto all’ordine degli psicologi e psicoterapeuti del Lazio con il n. 17368
Attività e formazione
Scuola quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia-Analitica (Junghiana e Archetipica).
Dopo la laurea in psicologia clinica ho svolto un Training Psicoanalitico ad approccio Psicosomatico, oltre ad un training di gruppo che mi ha permesso di acquisire esperienza, oltre che nella psicoanalisi individuale, anche nello psicodramma di gruppo e di coppia. Ho svolto un tirocinio presso la Comunità Terapeutica “La Pallanzana” per Tossicodipendenti, nonché presso la Comunità Diogene di doppia diagnosi, entrambe appartenenti al programma C.E.I.S., di Viterbo. Ho maturato un’esperienza come psicologo dell’età evolutiva presso l’A.S.L. RMg – Guidonia, nel reparto T.S.M.R.E.E (tutela salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva) dove, mi sono altresì occupato di valutazioni psicodiagnostiche dell’età evolutiva; psicoterapia rivolta ai bambini e ai genitori.
Collaboro con:
Associazione Matrioska, che svolge prevalentemente attività di prevenzione e cura, nell’ambito della ginecologia, nonché di Medicina Funzionale. All’interno di essa svolgo attività di consulenza psicologica e psicoterapia psicosomatica. Associazione Fibromialgiaterapia. In questo contesto svolgo consulenze psicologiche e attività di psicoanalisi analitica rivolta a pazienti psicosomatici ed in particolare con diagnosi di fibromialgia e Dolore Cronico Benigno.Svolgo inoltre attività privata come libero professionista presso due studi a Roma.
Sono il presidente dell’associazione “Psicologicamente-Onlus”, un’associazione di professionisti che svolgono attività clinica e di ricerca a Roma, nell’ambito della Psicologia Clinica, Psicofisiologia Clinica, Neuropsichiatria-infantile, Logopedia, Neuroscienze, Medicina Funzionale.Dove l’approccio d’elezione è comunque quello “Bio-Psico-Sociale”.
Pubblicazioni
Ho pubblicato un libro dal titolo “La Psicoanalisi Moderna nei contributi di Sándor Ferenczi”,Pioda Editore (Roma, 2008)che tratta: la storia della psicoanalisi e il rapporto epistolare tra Freud e Ferenczi; tecnica psicoanalitica; alcuni meccanismi psicodinamici, tra questi gli effetti psicofisiologici dei traumi psichici;
Il secondo libro, dal titolo “L’enfant terrible della psicoanalisi” è il primo di una collana editoriale intitolata “minima-Psy”, collana a cura del Prof. Fargnoli A. L.,. Tra gli articoli pubblicati, ricordo quello dal titolo: “Depressione, crudele passaggio verso l’identità”, pubblicato sulla rivista Scomunicando.
Ho partecipato come relatore, ad un convegno nazionale sull’”Infertilità di coppia” tenuto presso l’”Istituto Genoma” di Roma, dove sono stati discussi gli aspetti medici, biologici, psicologici e psicosomatici dell’infertilità. Nello specifico ho illustrato ed argomentato i processi psico-neuro-endocrinologici implicati nell’infertilità.
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