Cultura

PUNTI DI VISTA – “Notre Dame e la resilienza del cristianesimo: simbolo di rinascita e contraddizioni del nostro tempo”

Padre Enzo Caruso dice la sua relativamente all’inaugurazione della cattedrale francese, e va oltre!

la sua nota giunta in redazione

È impressionante vedere come tanti capi di stato di siano trovati insieme a Parigi per inaugurare la cattedrale di Notte Dame dopo l’incendio di 5 anni fa.
È un simbolo della Francia.
È un simbolo del cristianesimo.
È una testimonianza, scritta nella pietra, a perenne memoria, di quanto la storia della Francia e dell’Europa sia indissolubilmente legata al corso storico del cristianesimo.
Notre Dame è simbolo della parabola così complessa del cristianesimo, della sua ascesa, della sua crisi, del suo infinito sforzo di rinnovamento e rinascita.
In una Francia di Macron che ci ha costretto a subire l’umiliante spettacolo dell’inaugurazione delle olimpiadi, il quale consacrava al mondo, in codice, il messaggio che è ormai in fase avanzata il progetto di riscrivere la storia dell’Europa e di un nuovo umanesimo globale, cancellando ogni segno delle radici cristiane e di Dio, e del quale la laicissima Francia si proclamava, per voce di Macron, locomotiva e promotrice davanti al mondo e ai secoli, è impossibile non vedere le contraddizioni in atto.
La rinascita di Notre Dame (“Nostra Signora”, cioè le madre di Gesù, non nostra Signora la “dea Ragione”, di illuministica memoria) è vista simbolicamente come la rinascita delle Francia. Ma ci si chiede, alla luce dei fatti (questa rinascita non è celebrata presso la Bastiglia né presso la torre Eiffel, ma presso uno dei simboli cristiani più potenti del mondo) quanto sia possibile una tale rinascita, anche per l’Europa, senza il cristianesimo.
Allora l’inaugurazione della restaurata cattedrale deve essere vista anche come un simbolo della resilienza del cristianesimo, che rinasce non solo dalle ceneri della storia, ma anche della propria storia, fatta di uomini e donne che ne hanno segnato, da sempre, glorie e vergogne, quindi un simbolo di rigenerazione e purificazione.
La riapertura della cattedrale, fatta sotto i riflettori del mondo, davanti a un rito religioso, cristiano (dove purtroppo l’estetica e la mistica sono un lontano ricordo), è anche un invito a riconoscere i limiti di ogni lettura ideologica della storia, di qualunque matrice, anche quella clericale
La storia non si può riscrivere a suon di decreti e di filtri culturali. Essa troverà sempre la strada di superare i limiti ad essa imposti dalla miopia dello sguardo.

Redazione Scomunicando.it

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