La nota dell’avvocato Basilio Scaffidi.
Ciò detto, non ci si può esimere dal far presente che la nostra Costituzione è laica e riconosce a tutte le religioni pari dignità. Tutti i cittadini sono uguali indipendentemente dal loro credo religioso; anche coloro come me, che sono atei per esempio, hanno pari dignità rispetto ai cittadini che professano (o che dicono di professare) la religione cristiana.
Fatta anche questa premessa, io che mi professo ateo ed ho gli stessi diritti di qualsiasi altro Italiano, desidererei che i miei figli possano ricevere un’istruzione laica a scuola.
Se sei cristiano, puoi sempre professare il tuo culto recandoti la domenica in chiesa, ascoltando la parola del papa, chiacchierando con il tuo prete.
Ma io che non credo, in forza di quel documento che in Italia dovrebbe avere più importanza della Bibbia o dei Vangeli e che si chiama Costituzione Italiana, ho il diritto che i miei figli non ricevano alcuna istruzione cristiana a scuola. La scuola è di tutti gli Italiani, non solo degli italiani cristiani o finti cristiani!
Questo dovrebbe essere un pensiero scontato, ma purtroppo l’italiano medio ha una cultura di base troppo scadente, e a distanza di 70 dalla nostra carta costituzionale, servirà almeno un’altra generazione affinché certi principi di giustizia e di eguaglianza possano completamente affermarsi.
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