Nel 2003 l’Ateneo aveva affidato la struttura a Sviluppo Italia per “assicurare ospitalità ad imprese nuove e spin-off industriali derivanti dalla ricerca scientifica”. Il Consorzio Eurolink non ha nessuna delle caratteristiche previste dalla convenzione, né può rispettare i tempi di permanenza massima concessi alle imprese (60 mesi al massimo). Inoltre, Eurolink non è un impresa nuova, non è fatta da giovani laureati messinesi e non ha certo bisogno del sostegno pubblico per stare sul mercato.
Siamo di fronte ad una doppia speculazione a danno delle strutture pubbliche: da un lato, la “rendita” che Sviluppo Italia si assicura dagli affitti (mentre avrebbe il compito di promuovere nuove imprese) e, dall’altro, il privilegio offerto ad Eurolink di poter insediare il suo centro direzionale a prezzi fuori mercato.
Questo è il corollario del Ponte sullo Stretto: operazioni basate sulla rendita, sulla speculazione, sulla sottrazione di spazi pubblici, sulla negazione di vere prospettive occupazionali alle giovani generazioni in nome dei profitti e degli interessi privati.
Contro tutto questo è necessaria la più ampia mobilitazione popolare e democratica.
Martedì 6 luglio ore 15.00
Presidio davanti al Rettorato
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