La Rete Noponte si oppone a una delle tante scelte calate dall’alto grazie alla famigerata legge obiettivo che ignora i bisogni e i diritti dei territori per privilegiare opere faraoniche e grandi imprese come l’Impregilo o l’Astaldi, note più per le speculazioni finanziarie e le disavventure giudiziarie con i cantieri dell’alta velocità, la casa dello studente all’Aquila e i megainceneritori campani che per la celeritàe la correttezza dei lavori. Da sempre il movimento no-ponte si batte perché si investa sulle cosiddette opere di prossimità, il risanamento delle colline delle coste e dei torrenti, il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente evitando nuove aggressioni speculative a un territorio gia compromesso, il potenziamento e il rilancio del trasporto marittimo nello stretto.
Oggi, dopo il tragico e annunciato disastro dell’1 ottobre e il rischio che possa di nuovo accadere anche in altre parti del nostro territorio, occorre invertire decisamente la rotta e porre con forza la necessitàdi realizzare con gradualitàma con determinazione quello che ha detto, a caldo, anche il presidente Napolitano: non sprechiamo soldi per il ponte ma investiamoli per il risanamento del territorio. Senza questa scelta netta continueràil balbettio confuso sulle responsabilità, sulle scelte da fare, sui soldi da trovare, su dove e se ricostruire, aggravando la sofferenza e il disagio degli sfollati che hanno il sacrosanto diritto di tornare, presto e in sicurezza, dove hanno sempre vissuto.
Il governo invece persevera imperterrito: proprio in questi giorni ha stanziato 1,3 miliardi di euro per la progettazione esecutiva e le cosiddette opere compensative e la Regione Sicilia ha dichiarato che investirà100 milioni di euro per la costruzione dell’opera. Una delle opere compensative, la variante ferroviaria di Cannitello, saràinaugurata in pompa magna il 23 dicembre e gabellata come inizio dei lavori del Ponte. La rete siciliana e calabrese risponderàcon una grande manifestazione nazionale a Villa San Giovanni il 19 dicembre e con altre iniziative sul territorio.
La rete Noponte messinese indice pertanto a Torre Faro, a due mesi dall’alluvione, in un luogo simbolo minacciato dal megapilone del Ponte e lì dove oggi trovano accoglienza in strutture alberghiere buona parte degli abitanti delle zone alluvionate, una: Manifestazione MARTEDI’ 1 DICEMBRE ore 18.00 Torre Faro – Via Circuito (davanti Campeggio dello Stretto) per chiedere l’utilizzo del miliardo e trecento milioni di euro stanziato per il Ponte, per la messa in sicurezza dei nostri territori e, prioritariamente, per le aree alluvionate.
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