Non si butta via nulla: auto, elettrodomestici, infissi vengono analizzati, scomposti e recuperati. E assumono valore, prima di tutto, “ecologico”. Carcasse d’auto diventano tondini per l’edilizia
Oltre 21mila tonnellate di rifiuti ogni anno in provincia di Messina vengono recuperati e riciclati: ferro, ottone, acciaio, rame, alluminio e altri materiali prendono nuova vita grazie all’innovativa green mission del giovane Fabio Piccione.
Non si butta via quasi nulla: tutto assume valore all’insegna del rispetto dell’ambiente, dell’ecologia, della sostenibilità 2.0. Di nome e di fatto “Empire Ecology”, con sede a Venetico (ME),
Il fondatore Fabio Piccione, 32 anni, ha iniziato a lavorare subito dopo il diploma, per Carlson Wagonlit Travel come analista del business: nel 2011 inizia a vendere ricambi usati per auto attraverso marketplace come Ebay con un discreto riscontro; nel 2016, supportato da un incubatore bresciano, sviluppa un software di catalogazione di ricambi usati per autodemolitori; nel 2018 rientra definitivamente a Venetico, affitta il ramo d’azienda della rottamazione dove tutto era iniziato; nel 2019 acquista l’intero impianto. Una crescita rapida:
I materiali trattati si dividono in due grandi categorie: ferrosi (15mila tonnellate l’anno) e non ferrosi (circa 6mila tonnellate tra rame, ottone, alluminio, acciaio come grandi famiglie principalmente): conferiscono solo aziende autorizzate al trattamento dei rifiuti, poi Empire provvede a stoccaggio, trasformazione e valorizzazione del prodotto pronto per essere “riusato”.
Empire non cerca clienti, ma al contrario fornitori: “Paradossalmente abbiamo il problema contrario dal punto di vista commerciale – spiega Piccione – cerchiamo interlocutori da cui comprare i rifiuti e non soggetti a cui venderli”. Nei prossimi 10 anni è prevista una crescita esponenziale dell’attività: “Vogliamo diventare leader nel Sud in questo settore e contribuire a rendere il mondo un posto più pulito e green – conclude, orgoglioso e ambizioso, Piccione – innovando continuamente e mettendo al centro dei nostri valori le persone e l’ambiente”. Sul perché il nome di “impero” in inglese dice: “È una promessa fatta a mia madre che ho perso quattro anni fa, lei quando ero adolescente mi prendeva in giro per il mio spiccato senso imprenditoriale e mi chiamava Napoleone e io le rispondevo: farò un impero come lui”. Promessa mantenuta, anche per il bene del pianeta.
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