Cronaca

RICONOSCIMENTI – Antoci: oggi Ginosa gli conferisce la cittadinanza onoraria

Nove anni dopo l’attentato mafioso


Antoci: “È il dolore che si trasforma in amore”

 Sono trascorsi esattamente nove anni da quella tragica notte tra il 17 e il 18 maggio 2016, quando Giuseppe Antoci, allora Presidente del Parco dei Nebrodi, fu vittima di un attentato mafioso. Un commando armato tese un agguato alla sua auto blindata, ma la prontezza degli uomini della scorta e l’intervento tempestivo di una pattuglia della Polizia di Stato guidata dal Vice Questore Daniele Manganaro e dall’Assistente Capo Tiziano Granata riuscirono a scongiurare la tragedia.

Oggi, a nove anni da quell’attacco, la città di Ginosa, in provincia di Taranto, ha voluto rendere omaggio a Giuseppe Antoci conferendogli la Cittadinanza Onoraria. Un gesto simbolico e carico di significato, per onorare chi ha fatto della legalità una missione e ha pagato con il rischio della vita il proprio impegno nella lotta alla criminalità organizzata.

“In questa giornata, dove la mia mente torna a quella terribile notte con il cuore pieno di gratitudine nei confronti di quei valorosi poliziotti che mi hanno salvato la vita rischiando la loro, ho l’onore di diventare cittadino onorario di una bellissima città come Ginosa. Oggi ricevo una carezza al cuore”, ha dichiarato visibilmente emozionato Giuseppe Antoci.

L’onorificenza era stata preannunciata un anno fa dal Sindaco di Ginosa, Vito Parisi, nel corso di un evento pubblico. Oggi, alla presenza di cittadini e istituzioni, il conferimento è diventato realtà con una cerimonia ufficiale e la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.

“Sono legato a Ginosa, dove sono tornato più volte, specialmente nelle scuole e in occasione di splendide iniziative sulla legalità. Ringrazio il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale per questo riconoscimento che mi onora profondamente. Da oggi torno qui da concittadino, con grande gioia”, ha aggiunto Antoci, oggi europarlamentare e Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto.

Il riconoscimento di Ginosa arriva non solo come gesto di solidarietà e memoria, ma anche come messaggio forte e chiaro: la legalità si difende, si celebra, e si coltiva attraverso l’esempio di uomini come Antoci. Un esempio che continua a ispirare comunità, istituzioni e giovani generazioni.

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Redazione Scomunicando.it

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