In Piazza San Biagio, in particolare, l’associazione culturale Nuovi Teatri ha presentato Riesci a respirare? Il primo spettacolo teatrale andato in scena post-pandemia, scritto, diretto e interpretato da Valentina Martino, con Claudia Di Pasquale e gli allievi de La Macchina dei Sogni.
Grande prova anche per gli allievi de La Macchina dei Sogni che si sono dedicati alla performance con impegno e passione.
Il 6 e il 7 agosto Notte per la cultura ha illuminato ancora una volta il centro storico di Patti. Grazie all’associazione Officina delle Idee la manifestazione è arrivata alla sua undicesima edizione, crescendo di anno in anno con l’aiuto delle altre realtà del territorio. Alla realizzazione dell’evento infatti, hanno collaborato Nuovi Teatri, Uni-verso, Artisti per caso, Input, Contempodanza, Associazione Caffè Galante, Aula Effe e diversi artisti, i quali hanno esposto le loro opere lungo il percorso, rendendo ancora più suggestiva la passeggiata all’interno della parte antica della città.
Nessuna visita guidata, ma una serie di performance, mostre e installazioni alle quali accedere previa prenotazione.
Mascherine, distanziamento sociale e tuttavia grande partecipazione da parte di un pubblico non solo locale.
In Piazza San Biagio, in particolare, l’associazione culturale Nuovi Teatri ha presentato Riesci a respirare? Il primo spettacolo teatrale andato in scena post-pandemia, scritto, diretto e interpretato da Valentina Martino, con Claudia Di Pasquale e gli allievi de La Macchina dei Sogni.
La performance è stata arricchita dalle musiche di Armando Di Carlo e Alessandro Gerlando, i quali hanno chiuso la performance con una splendida interpretazione di Society di Eddie Vedder.
In un periodo segnato anche da parole nuove o di nuovo significato, diventa difficile orientarsi. Parole come “lockdown”, “smartworking”, “distanziamento sociale”, ci portano alla mente una fase della nostra vita, personale e collettiva, in cui i rapporti, i legami tra persone sono stati modificati, a volte stravolti, a volte annullati. Ci siamo ritrovati a desiderare l’altro per paura di restare da soli oppure a fuggire per chiuderci dentro noi stessi.
Le corde in scena come il filo che tiene unite le nostre anime: un laccio, un ostacolo, una coperta, una remora o un’occasione, una speranza, un desiderio. Tutte le volte che ci è mancato il fiato, tutte le volte che non abbiamo respirato perché la casa era troppo stretta o perché non sapevamo difenderci dalle nostre paure, quel filo è diventato insopportabile. Ma è attraverso quel legame che la società, la collettività deve cercare di restare coesa, aggrappata alla bellezza del contatto umano e non permettere al distanziamento sociale di trasformarsi in distanziamento emotivo.
Grande prova anche per gli allievi de La Macchina dei Sogni che si sono dedicati alla performance con impegno e passione.
«È importante ripartire dai ragazzi – afferma Valentina Martino – perché in loro si ha troppa poca fiducia. Dobbiamo interrogarci sull’esempio che noi diamo loro e su cosa vogliamo che riflettano. Come noi, anche loro hanno sofferto, anche loro hanno subìto. La normalissima e meravigliosa leggerezza della giovinezza non deve diventare un alibi per scaricare le nostre responsabilità sulle loro coscienze. Abbiamo un’occasione per crescere, tutti. Possiamo scegliere se restare vicini o distanziarci».
Nino Vitale nominato Commissario della Sezione della Democrazia Cristiana. La nota del Segretario provinciale del…
il genio silenzioso che ha ridefinito l’eleganza (altro…)
Patti non cresce, non si rilancia, non sogna più. A dirlo senza mezzi termini è…
Dal convegno promosso da Quater Srl la certezza: nessuna proroga, i progetti vanno chiusi entro…
E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…
TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri