“i sindaci non potranno sottrarsi alle responsabilità penali e politiche”.
Il PD acquedolcese scrive al sindaco Avv. Ciro Gallo, in tema gestione Rifiuti Soidi Urbani.
“Per le situazioni gravi, soluzioni drastiche”, – dicono quelli del Circolo PD di Acquedolci.
Il portavoce dice che “Dopo 8 anni di gestione allegra dei soldi dei cittadini e sperpero di denaro pubblico è necessario mettere fine a tutto ciò che non rispetti le norme.
I cittadini sono stufi e le ultime bollette della TIA li hanno alquanto allarmati.
Non solo, ma le cifre richieste alle attività economiche sono un balzello inaccettabile, che rischia di frenare ogni possibile sviluppo”.
Il coordinamento del Pd acquedolcese non si limita all’analisi della situazione e alla denuncia dei mali del sistema di gestione dei rifiuti, ma si azzarda ad alzare il tiro e chiede la dichiarazione di fallimento della società pubblica di diritto privato denominata “ATO Me1 spa”.
Una soluzione “tranchant”, un colpo di accetta, che si rende necessario anche nello stesso interesse dei sindaci – “che non sono i responsabili materiali del disastro”, dice l’ing. Farid Adly che poi prosegue: “In mancanza di un atto così chiaro, i sindaci non potranno sottrarsi alle responsabilità penali e politiche”.
In allegato il testo integrale del Comunicato stampa.
Il Circolo “Giacomo Matteotti” del Partito Democratico di Acquedolci ha dedicato alla questione smaltimento dei rifiuti una sessione di lavoro del suo Coordinamento.
Alla luce della manifestazione svoltasi a Sant’Agata Militello ilgiorno Sabato 15
Gennaio 2011 e in seguito all’adesione del Circolo al ComitATO2011, il
Coordinamento PD ha ascoltato la relazione dell’Ing. Farid Adly, sulle risultanze
delle investigazioni in merito alla gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di
Acquedolci e nel comprensiorio Nebrodi. “Dai dati in nostro possesso, – ha detto Adly – risulta che la situazione della gestione dei rifiuti nel nostro comprensorio versa in gravissime condizioni. C’è una struttura macchinosa, di diversi livelli di responsabilità tra società private e istituzioni pubbliche, con un’area grigia di commistione pericolosa tra ruoli di controllati e controllori.
Questo si aggiunge al dramma che vivono le famiglie e le attività economiche per il salasso operato dall’imposizione di tariffe TIA esose e stratosferiche, con un servizio che risulta molto più scadente della precedente gestione comunale”.
Per bloccare il drenaggio di denaro dalle tasche dei cittadini e per evitare di far
cadere il comprensorio in una fase di emergenza grave, il Coordinamento PD
acquedolcese ha approvato la proposta di agire, proponendo all’amministrazione
comunale diretta dall’avv. Gallo di chiedere la messa in stato di fallimento della
società pubblica di diritto privato “ATO Me1 spa” e la creazione di Consorzi tra
Comuni per garantire il servizio e i diritti dei lavoratori del settore RSU
all’occupazione.
Oggi, 19 Gennaio 2011, in previsione della prossima assemblea dei sindaci dei 33
Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale Me , l’Ing. Farid Adly ha scritto al sindaco
di Acquedolci, avv. Ciro Gallo, una lettera ufficiale per proporre alla stressa
assemblea, chiedendo di mettere a verbale la proposta:
1) di dichiarare il fallimneto della gestione ATO Me1 spa e operare per la
conseguente consegna dei libri contabili alla Procura di Patti per la nomina di
un procuratore fallimentare;
2) di istituire consorzi locali tra comuni, per garantire il servizio di raccolta,
trasporto e smaltimento dei rifiuti e l’occupazione dei lavoratori
Nella lettera, il Coordinatore del PD acquedolcese scrive, tra l’altro, “vista la crisi nella quale versa la gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani nei comuni dell’ATO Me1, con un esoso aumento delle tariffe e calo della qualità del servizio; visto il mancato rispetto da parte dell’ATO Me1 Spa delle norme previste dagli atti costitutivi e dei contratti firmati tra le parti:
a) non sono stati trasmessi, per la necessaria approvazione da parte degli organi istituzionali comunali, i piani finanziari della gestione anni 2006-2007-2008-2009-2010, entro i termini previsti dal contratto di servizio;
b) non sono stati trasmessi, per la necessaria approvazione da parte degli organi istituzionali comunali, i piani consuntivi per gli stessi anni di cui sopra;
c) non sono mai stati trasmessi dall’ATO Me1, per la necessaria approvazione, del prospetto delle Tariffe TIA, per gli stessi anni di cui sopra, così come previsto dal contratto di servizio, dal regoalemnto di applicazione della TIA, dall’art. 49 del Decreto Ronchi e dal DPR 158/1999;
visti i bilanci deficitari dell’ATO Me1 Spa per gli anni passati di gestione;
visto che nei consuntivi generali dell’ATO Me 1 spa nei precedenti anni risultano contabilizzati servizi mai effettuati o maggiorati di costo rispetto al contratto d’appalto o alle disposizioni emanate dell’allora Commissario per l’emergenza
rifiuti:
1) risultano contabilizzati -pro quota – nel periodo 2005-2009 notevoli costi di gestione dei CCR, ancora oggi
mai realizzati e/o entrati in funzione e previsti nei Comuni di Mistretta, Sant’Agata di Militello e Capod’Orlando;
2) risultano contabilizzati nel periodo 2005-2009 spese di trasporto fuori ATO ad un costo di circa 8-10 volte superiore di quello previsto nel bando di gara e nel contratto d’appalto tra ATO Me1 ed il gestore privato;
3) risultano contabilizzati nel periodo 2005-2009 compensi agli amministratori dell’ATO Me1 in misura notevolmente superiore a quella indicata nella circolare n° 1/2004 a firma del Vice Commissario dell’emergenza rifiuti;
4) risultano stipulati vari accordi transattivi tra ATO Me 1 e il gestore privato dei servizi, al fine di legittimare variazioni contrattuali a svantaggio dei cittadini;
visto l’intervento della Procura di Patti, in seguito alla denuncia dei consiglieri comunali di San Salvatore di Fitalia, in materia di gestione dei rifiuti; visto che le responsabilità delle decisioni amministrative delle società per azioni sono individuali e non soltanto politiche generali,
PROPONE
che il sindaco di Acquedolci inviti l’Assemblea dei Sindaci dell’ATO ME1, chiedendone la verbalizzazione per iscritto,
a:
1) dichiarare il fallimento della gestione ATO Me1 Spa e operare per la conseguente consegna dei libri contabilialla Procura di Patti per la nomina di un procuratore fallimentare;
2) istituire consorzi locali tra comuni, per garantire il servizio di raccolta, trasporto e
smaltimento dei rifiuti e l’occupazione dei lavoratori”.