“Emendamento A.33:
Aggiungere il seguente articolo:
“Art. … 1. In attuazione del comma 1 dell’art. 13, lettera f), del decreto legislativo 205/2010 di modifica dell’art. 185 del decreto legislativo 152/2006 nella Regione Sicilia è ammessa la bruciatura di paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo, forestale naturale non pericoloso, nell’ambito dell’azienda in cui si producono e fermo restando il divieto per le aree individuate ai sensi della Direttiva 2009/147/CEE e della Direttiva 92/43/CEE.”
Subemendamento A.33.1:
All’emendamento A.33 dopo le parole ‘non pericoloso’ aggiungere le parole ‘utilizzati in agricoltura come pratica agricola’.”
(da qui: http://www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/15_2011_11_09_297_P.pdf)
L’emendamento A.33 è stato presentato dall’on. Salvo Pogliese.
Il subemendamento A.33.1 è stato presentato dagli on. Oddo, Cracolici, Apprendi e Raia.
Commentoi a caldo presi dal blog No al divieto di bruciare i residui vegetali agricoli su facebook
Scrive Giuseppe “Ferro aveva visto bene”
Osservo che l’emendamento che taglia la testa al toro è stato approvato “In attuazione del comma 1 dell’art. 13, lettera f), del decreto legislativo 205/2010” (ossia, in attuazione del decreto che la petizione chiedeva di abrogare).
A dimostrazione che il problema non era il decreto in questione, né tanto meno la normativa europea che esso recepiva, ma l’interpretazione che di esso aveva dato la direttiva della Forestale.
E che quindi la strada da percorrere era ovviamente quella di sollecitare un provvedimento regionale che superasse quell’assurda direttiva, come questo ottimo risultato dimostra.
Commenta Vincenzo Amato:
A parte l’estrema confusione dell’Ars (semmai è il comma 1, lett. f dell’art. 185 Dlgs 152/2006, come modificato dall’art. 13 Dlgs 205/2010) se fosse stato solo un problema di interpretazione, sarebbe bastato un intervento amministrativo dell’Assessorato.
La necessità di intervenire con una norma di legge significa che il problema era ed è più ampio come dimostrano anche le iniziative intraprese a livello nazionale attualmente accantonate in quanto nel maxiemendamento hanno lasciato solo le norme strettamente finanziarie.
Comunque ben venga l’approvazione dell’ARS che faceva parte delle “subordinate” richieste sia con la petizione sia con gli ODG dei Consigli Comunali e comunque noi continueremo ad insistere anche per la modifica a livello nazionale di cui anche la Regione è consapevole tant’è che ha recepito gli ordini del giorno presentati da vari deputati[….] per impegnare il governo regionale a sollecitare la modifica al governo Nazionale.
Se riteneva che che la situazione fosse definitivamente risolta con la modifica introdotta in sede regionale, non avrebbe avuto senso il loro recepimento.
Questa non è una mia valutazione ma è quella di molti deputati e degli uffici legislativi della Regione e mi è stata riferita da alcuni parlamentari che che hanno partecipato alla discussione in aula.
E l’avvocato gioioso conclude “Per me non è questione di soddisfazioni personali, ma di risolvere il problema”.
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