“Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione Repubblicana. Vogliamo realizzare un nuovo corso delle politiche economiche e sociali, a partire dal Mezzogiorno”.
Sulla base di questo slogan, i referenti provinciali e cittadini dei partiti che compongono la lista di “Rivoluzione civile – Ingroia”, ieri mattina, nella Sala commissioni della Provincia Regionale, hanno tenuto una conferenza stampa per presentare i candidati della zona e illustrare il programma per le prossime elezioni politiche.
Questi gli intervenuti: Raffaella Spadaro e Giuseppe Marano dei Verdi, quest’ultimo candidato alla Camera nel collegio Sicilia 2; Nino Alessi e Salvatore Mammola di Italia dei Valori, con quest’ultimo candidato al Senato; Alredo Crupi di Rifondazione Comunista; Renato De Luca dei Comunisti Italiani, e in nome della cosiddetta “società civile” ha dato il proprio contributo Egidio Maio.
Dinnanzi ad una nutrita schiera di giornalisti, gli esponenti locali dei partiti che appoggiano Ingroia, hanno esposto i dieci paragrafi che costituiscono il programma della lista ed affrontato la questione elettorale presentando i due candidati locali.
“Questa lista rappresenta l’unione di tutta la sinistra” ha detto Raffaella Spadaro. “Intorno a Ingroia – ha proseguito la coordinatrice dei Verdi – cerchiamo di sradicare dalla base ciò che porta all’illegalità, come la mancanza di lavoro e di uno sviluppo sano. Occorre conquistare la libertà di poter scegliere.”
Nino Alessi, segretario provinciale di IdV: “Diciamo basta ai politici di professione, e basta a questo modo di fare politica che ha condotto il Paese in miseria. Abbiamo bisogno di rappresentanti capaci e competenti, di chi ama i territori e la propria gente. Voto utile – ha detto ancora Alessi – significa fare scelte attraverso le quali ci si oppone ai poteri forti”.
Alfredo Crupi, responsabile Lavoro ed Economia della federazione provinciale di Rifondazione Comunista, fa una larga ed esauriente descrizione, intervenendo su principi e meccanismi che hanno inciso sulla stesura di questo progetto politico a poco tempo dalle elezioni: “Questa lista non è solo frutto della volontà dei partiti, ma è nata, in primo luogo, dalla spinta di una serie di associazioni e di movimenti attivi nei territori, che in accordo hanno iniziato un percorso in opposizione al liberismo ed al berlusconismo. Nelle composizione delle liste si è tenuto conto sia di chi era espressione dei partiti, sia di coloro che si dedicano alle attività nella società civile”.
Ma riguardo i fattori che hanno ispirato le scelte sui rappresentanti di associazioni e movimenti, Crupi ha meglio specificato, allorquando gli sono stati chiesti i motivi dell’esclusione dalla lista di Luigi Sturniolo, uno leader storici del movimento No Ponte, che aveva ben figurato alle scorse regionali. Intorno a Sturniolo, in 48 ore, sul web, si erano raggruppati oltre cento sostenitori che hanno mandato a chiedere ad Ingroia una candidatura alla Camera in “posizione eleggibile” per il no pontista messinese. Ecco la vicenda spiegata dall’esponente di Rifondazione: “La candidatura di Sturniolo è nata da una proposta all’interno del gruppo messinese di ‘Cambiare si può’ ed è stata sostenuta da Rifondazione Comunista che ai propri referenti nazionali ha chiesto di inserirlo nella lista come appartenente alla società civile. Tuttavia – prosegue Crupi – bisognava tener conto dei meccanismi che tengono insieme 4 partiti, altri movimenti ed espressioni territoriali, ed in Sicilia orientale non si è riusciti a far sì che movimenti come ‘Cambiare si può’ esprimessero delle proposte riguardanti l’intera circoscrizione.
Crupi, parlando di questo difficile momento dell’Italia, in relazione al programma politico che la lista promuove, ha detto: “Questa crisi non è come ce la raccontano, non è di produzione, non c’è poca roba da acquistare in giro.
Il problema è che i lavoratori e la gente comune non hanno reddito per poter accedere ai beni prodotti. Tutto ciò non produce altro che un’ulteriore contrazione della produzione.
Nessuno investe se non ha a chi vendere il prodotto. Il governo Monti – ha proseguito Crupi – ci ha imposto politiche di austerità che non solo non hanno risolto i problemi, ma li hanno aggravati, contribuendo ancor di più all’iniquità di un sistema sociale in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri”.
E non potevano mancare, naturalmente, gli attacchi agli avversari di centrosinistra: “In queste elezioni il PD ha fatto firmare a SEL una carta d’intenti con l’impegno a rispettare i provvedimenti presi, ad iniziare da quel fiscal compact ed all’ossequio alle politiche europee che imporranno negli anni a venire, tagli per oltre 40 miliardi l’anno che il nostro sistema non è in grado di reggere”.
In coda al proprio intervento, Crupi traccia poi un quadro sintetico che abbraccia importanti passaggi del programma politico: “La candidatura di Ingroia e le tematiche sul lavoro e sullo stato sociale che noi rappresentiamo sono perfettamente coerenti. L’antimafia che abbiamo in mente è fondata sulla legalità, ma soprattutto sulla destrutturazione delle reti finanziarie che la mafia utilizza”.
Egidio Maio ha partecipato alla conferenza come esponente della società civile. “Siamo qua – dice – perché riguardo la questione dei beni comuni ad un anno e mezzo dai referendum ancora in Italia non c’è la legge che faccia ritornare l’acqua pubblica. Stiamo ancora qui a lottare affinché venga riconosciuto questo esito referendario”. E prosegue oltre: “Questa battaglia con la presenza di Ingroia si basa sulla legalità. Vogliamo le verità sulle stragi del ‘92, sull’uccisione di Pio La Torre, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. La legalità passa su tutto l’aspetto politico e amministrativo di un Paese”.
Salvatore Mammola, candidato in quota IdV al Senato: “Avevamo proposto a PD e SEL questi dieci punti – dice – e loro non li hanno accettati. Evidentemente per Vendola e Bersani non sono da prendere in considerazione”. E avverte: “Se Bersani farà il governo con Monti, noi, ovviamente, non ci saremo”. E parla di una delle spese per acquisti molto discussa in questo periodo: “Questo governo ha acquistato 35 aerei F35 taroccati, spendendo 15 miliardi dei nostri soldi. E dire che l’Italia costituzionalmente ripudia la guerra”.
A chiusura di conferenza era inevitabile che venisse posta qualche domanda sulle prospettive politiche di “Rivoluzione civile” in chiave amministrative di Messina. E quindi sull’appoggio o meno a Renato Accorinti, dopo che lunedì scorso è apparsa chiara, sull’argomento, la divisione interna a SEL, evidenziata sul web.
Gli esponenti di Rivoluzione civile, alla domanda si sono scambiati vicendevolmente qualche occhiata, per poi “sciogliersi” in una timida risposta: “Individualmente abbiamo una nostra idea, ma collegialmente ancora non ci siamo espressi. E’ un processo avviato…”
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