La nota del Gruppo Consiliare di Forza Italia Pdl orlandino in merito al rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2014. Le dichiarazioni di voto e il testo integrale del documento politico.
Sig. Presidente del Consiglio, Sig. Sindaco, Colleghi Consiglieri, il rendiconto è il documento tecnico e politico che, anche quest’anno, fa emergere i numeri nudi e crudi del cattivo modo di operare di questa Amministrazione, non condiviso dal nostro gruppo consiliare che esprime voto contrario per i motivi che seguono.
D’altronde non potevamo aspettarci un cambiamento proprio alla fine del ventennio sindoniano che aveva ricevuto dalle precedenti amministrazioni un avanzo di Lire 3.134.795.246 (al 31.12.1993) ed un fondo di cassa di Lire 5.786.277.317, e che si sta concludendo con un lieve avanzo, con un’elevatissima anticipazione di cassa e, soprattutto, tanti debiti, e come se non bastasse, il 2014 è stato caratterizzato, sempre in negativo, per la rinegoziazione di mutui effettuata nel mese di novembre con un costo per il Comune di circa un milione di euro diluito negli anni e che quindi pagheranno i nostri figli e nipoti, per non parlare dell’atto di indirizzo per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria di tratto di viabilità d’accesso all’impianto di depurazione località tavola grande (delibera G.M. n. 93/2014) di euro 900.000 i cui lavori, in parte, “trovano copertura finanziaria” per l’importo di euro 480.000 mediante trasferimento in favore dell’aggiudicatario dell’immobile comunale “ex Ufficio Acquedotto”, nonostante sia pendente presso il Tribunale di Patti una causa civile attivata dall’E.A.S..
Tutto ciò è frutto di un’amministrazione allegra, non improntata ai basilari principi del buon padre di famiglia, privilegiando le gestioni esterne dei servizi a quella diretta del Comune, strategia che è stata confermata anche nel 2014 con l’affidamento del servizio di gestione delle aree di sosta a pagamento ad una società esterna, per la durata di 5 anni, nonostante il Comune aveva speso euro 68.930 per l’acquisto di parcometri, perdendo un’altra opportunità per dare stabilità al personale precario in forza al Comune.
I numeri sono lo specchio di questa scadente amministrazione Sindoni, ricordiamo tutti che prima dell’inizio del ventennio sindoniano, Capo d’Orlando aveva una bella spiaggia ed una stagione turistica di circa tre mesi, oggi il Sindaco Sindoni ci sta lasciando con un bel lungomare ma senza spiaggia, nonostante l’intervento tampone di questi giorni, e con una stagione turistica di appena 20 giorni, frutto anche di scelte sbagliate dell’Assessore al turismo che invece si occupa solo di feste e festini.
Ed ancora, per effetto del sistema Sindoni oggi ci troviamo non solo pieni di debiti ma con un patrimonio immobiliare in parte venduto ed in parte in vendita, e con una precaria condotta fognaria fortemente penalizzante per una località turistica, e così anche nell’estate 2014 abbiamo assistito a situazioni davvero imbarazzanti in conseguenza del cattivo funzionamento della condotta fognaria, frutto della mancanza di programmazione e di capacità di controllo e di intervento ordinario di questa Amministrazione Comunale, che invece predilige gli interventi straordinari.
Il degrado nelle contrade ormai è sotto gli occhi di tutti, non c’è bisogno di aggiungere altro, tanto da essere convinti che, oggi, Gino Paoli non si sarebbe neanche fermato nella Capo d’Orlando trasformata dal Sindaco Sindoni.
Sotto il profilo tecnico, il conto consuntivo viene totalmente bocciato per il persistere delle criticità da noi sempre esposte nei precedenti consuntivi 2011, 2012 e 2013, le cui argomentazioni hanno trovato riscontro nelle deliberazioni della Corte dei Conti sezione regionale di controllo Regione Sicilia n. 284/2013/PRSR e N. 17/2015/PRSP che, Vostro malgrado e con grande imbarazzo, avete dovuto prendere atto con delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 12.12.2013 e n. 7 del 09.2.2015. In particolare, si evidenziano di seguito i motivi tecnici del voto contrario all’approvazione del consuntivo 2014:
La gestione dei residui attivi remoti rivela pertanto un inevitabile basso grado di riscossione, con la conseguenza che la vetustà dei predetti residui potrebbe celare la conservazione di ulteriori partite inesigibili o insussistenti, con ripercussioni negative sull’attendibilità del risultato di amministrazione.
In tale contesto non sfugge un dato significativo relativo alle entrate correnti di natura tributaria (IMU, TARI, Addizionale Irpef, pubblicità, etc) dove a fronte di accertamenti 2014 per euro 8.632.401,63 sono state riscosse appena 4.021.067,77 di euro (meno del 50% delle somme accertate).
Si rammenta che la Corte dei Conti Sezione delle Autonomie con delibera n. 4/2015, depositata il 27.2.2015, ha indicato che il rendiconto degli enti territoriali deve riacquisire la propria forza rappresentativa sul versante delle risorse di entrata rilevando esclusivamente crediti veritieri, anche se di dubbia e difficile esazione, opportunamente bilanciati dall’apposito fondo, al fine di un’adeguata informazione sui risultati di gestione e di amministrazione degli enti, nonché sull’impiego dell’avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese pubbliche.
La somma prevista per il fondo crediti di dubbia esigibilità di euro 415.871,37 è stata interamente riportata tra le economie al 31.12.2014.
I sottoscritti consiglieri comunali nell’evidenziare che il Comune di Capo d’Orlando si trova da decenni in regime strutturale di consistenti anticipazioni di tesoreria, ribadiscono che trattasi di un evidente segnale di difficoltà dell’Ente sul fronte della liquidità e, quindi, della incapacità di assolvere alle obbligazioni assunte nell’ambito di una equilibrata gestione tra competenza e cassa.
Infatti, nonostante le consistenti somme incassate per l’anticipazione di liquidità di cui al D.L. n. 35/2013, nel 2014 non si è riusciti, purtroppo, ad evitare il ricorso continuo all’anticipazione di cassa.
Emerge chiaramente che nonostante i sacrifici a cui sono continuamente chiamati i cittadini, il Comune non riesce ad uscire da questo vortice di indebitamento, dovuto anche, a nostro dire, alla mancata amministrazione secondo i principi del buon padre di famiglia ed all’assenza di prudenzialità nella gestione del bilancio.
Alla luce di quanto sopra esposto, decliniamo ogni e qualsiasi responsabilità per gli ulteriori e futuri rilievi che sicuramente la Corte dei Conti reitererà con apposite ordinanze come di già verificatosi.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Rosario Abate
Daniela Trifilò
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