Rumeni & Messinesi – Essere “ladri” sui social. Francesco Mastrolembo traccia un’analisi di comportamento

I furti accadono tra Capo d’Orlando e Brolo.Qui i carabinieri arresto tre rumeni, ancora con la refurtiva in auto, episodio analogo anche a Messina, dove ad essere arrestati, sempre per furto, sono tre “siciliani di Messina”. Uguale il reato, diversa – ovviamente – la nazionalità, diversa la percezione del fatto su facebbook. “E’ tempo – dice Francesco Mastrolembo, analista di web marketing – di fare un po’ di analisi social media e di psicologia della barbarie

Natale e Santo Stefano, due giornate dove circolano poche notizie, quasi un blocco della cronaca, se non per fatti gravi.

E la notizia di ieri, domenica 27 dicembre, relativa all’arresto di tre rumeni effettuato a Brolo dai militari dell’Arma, quella più ghiotta prima che la cronaca non ne servisse altre ben più gravi.

I tre si sono fatti beccare a un posto di blocco, vicino ai caselli autostradali, praticamente con le mani nel sacco. Ci si può ricamare sopra per tanto, a partire che, quasi una divisa da lavoro, i tre vestissero tute sportive delle stessa nota marca.

Ma incalza il dottor Mastrolembo, ingegnere prestato alla comunicazione sul web.

“Ieri sera le testate locali della zona dei Nebrodi hanno dato la notizia di tre banditi rumeni che hanno svaligiato un appartamento a Brolo”.

Sottolineando come dalle pagine social che hanno pubblicato la notizia si sia quindi generato un flusso di condivisioni, con tanti “mi piace” e molti “commenti al vetriolo – scrive Mastrolembo – di illustri giuristi sulla necessità della reintroduzione della legge del taglione nel 2015”.

Ma il professionista esperto dei linguaggi del web e analista della comunicazione aggiunge: “A distanza di poche ore, a Messina, si ripropone un simile evento, protagonisti 3 fratelli messinesi”.

La stampa web della città da la notizia  ma nella comparazione dei due fatti emergono quelli lo stesso analista definisce “sorprendenti risultati” pochi “mi piace” poche condivisione per la notizia della città e nel confronto tra le due notizie non c’è storia.

“Ora, esclusa la bravura dei social marketer delle testate nebroidee  […]] visto che si tratta dello stesso reato con simili modalità di arresto, non resta da concludere che l’unico elemento che attiri l’attenzione stia nell’etnia dei ladri” – e aggiunge – Posso pensare che gli sharer siano dei vergognosi razzisti, piuttosto che degli strenui difensori del codice penale e delle istituzioni di polizia, o rischio di passare per il solito esagerato, magari un po’ buonista??

‪#‎numeri‬ e ‪#‎fatti‬”.

Ovviamente forte il dibattito sulla provocazione effettuata

Giovanna che ad ironia se la batte con Alessio che leggeremo sotto si chiede “A quanto stavano i quando c’era lui?”,

E Mirko si lascia andare a queste considerazioni: “La maggior parte degli italiani sono delle capre, e questo è fatto ben noto, l’ignoranza porta alla paura del diverso. Si tanta gente che si professa di sx, poi è razzista è un discorso di ceto intelletualmente basso….”

Mastrolembo replica puntuale: “ogni fobia si lotta con la conoscenza di ciò che mette paura.. in quanto a conoscenza del “diverso” (trattandosi di xenofobia) siamo messi maluccio … e dire che un tempo i “diversi” e sicuramente ladri eravamo noi siciliani quando andavamo al nord.. cambiano i bersagli, ma non ciò che accomuna chi “sceglie” la professione di ladro: l’estrema miseria e la voglia di trovare una scorciatoia per salire l’ascensore sociale.. quelle, purtroppo, non hanno etnia

Per Francesco “bisognerebbe organizzare tanti, ma tanti, incontri, tavoli di discussione per spiegare e fare chiarezza sulla definizione “razzismo” e sull’essere razzista”.

E l’autore della provocazione, divenuto, consapevolmente e forse era quello che voleva, moderatore del dibattito sul web – sottolinea: “E’ un mondo tristissimo in cui il razzismo per etnia si mischia ad un razzismo “di classe” operato sui “pezzenti” da chi è solo un pochettino meno “pezzente”.. Come ho detto prima a Mirko il ladro d’appartamento ha la caratteristica dell’estrema miseria e non dell’etnia (sulla voglia di trovare una scorciatoia per salire l’ascensore sociale, quella è comune anche al ladro in giacca e cravatta)… quindi stesso reato, stessa pena e, ove necessario, stessa compassione.. certi avvenimenti dimostrano, invece, che siamo diventati un paese di razzisti, e che non basta un “ma” come attenuante … non nego, però, che senza i numeri avrei avuto dubbio anche io sul fatto che la mia fosse una posizione pregiudiziale ed ideologica… ed invece no… sono fatti.. la strada per tornare ad essere “brava gente” è in salita.

Tesi condivisa pienamente da Francesco ma non da Nino: “A me non sembra niente di tutto questo.

E non la vedo affatto come razzismo, mi pare solo una questione di assuefazione in città si è più abituati a fatti del genere mentre da noi no! E non sarebbe stato diverso se fossero stati italiani” e Francesco incalza: “erano dei pezzenti ed è un razzismo operato da pezzenti”…. cioè siamo al colmo dei colmi, hanno un’etnia diversa da quella italiana quindi il falso buonismo di sx dice che quasi quasi che la testata giornalistica ha ottenuto molto “share” solo perchè i “poveretti” erano albanesi; ma il Mastrolembo omette che questi tre delinquenti hanno messo a ferro e fuoco un’intera città orlandina creando panico e paura (ora mi verrà detto che quello che dico è un’esagerazione, ma le proteste in massa degli orlandini purtroppo in questura sono un dato di fatto), forse li dobbiamo lasciare fare appunto per il falso-buonismo della sinistra, che pur di raccattare voti depenalizza tutti i reati pur di raccattare voti, sia con i pezzenti che con i grossi industriali (vedi decreto salva Ilva); mi giungono molte voci che in romania questi tre vedrebbero il carcere per lunghissimo tempo, li sono in vigore delle leggi molto rigide, quindi il razzismo non c’entra un corno!!!! ed infatti la maggior parte degli Slavi vengono a delinquere in italia perchè sanno di farla franca……

Francesco Mastrolembo tenta di riportare il dibattito internettiano al centro del suo dire, senza far comizi o etichettarlo politicamente, ma non è semplice,   “qui si è utilizzato un metodo scientifico/matematico per supportare un’affermazione.. ci sono numeri e commenti con bava alla bocca di centinaia di emotivi o razzisti inconsapevoli a dimostrare un trattamento da due pesi e due misure, da un lato e la totale assenza di interventi dall’altro.

Che dati matematici porti a sostegno della tesi opposta?

Intendo, hai un grafico della frequenza dei furti d’appartamento nella zona, della distribuzione in base al target (hai individuato la questione dei pezzenti che difendono ricchi contro altri pezzenti.. era velata, ma è una buona interpretazione, se vuoi), dei risultati di polizia?

Ed ancora: “I commenti sulla notizia della provincia erano formulati con un preciso contenuto, così come le condivisioni riportavano la matrice etnica dei colpevoli.. in città, invece, si ironizzava su quanto fossero stati poco abili nel non farsi arrestare (cosa che si sarebbe potuto immaginare anche per quelli nostrani).. Non a caso ho scritto numeri e fatti, perchè laddove i numeri soverchianti potessero essere ricondotti a quella singolarità, i fatti sono inequivocabili”.


 
E nell’agorà del web, nella grande piazza mediatica di facebook, irrompe anche Basilio: “il razzismo, il campanilismo, il tifo, il nazionalismo, il patriottismo, ecc. sono una naturale manifestazione dell’atavico istinto tribale…l’evoluzione sociale ed il progresso sono solo falsi miti e fanno parte di una concezione filosofica di fine ottocento ormai assai superata…

“Ammesso che avessi ragione (lo sai che non la pensiamo allo stesso modo su questa analisi scrive Mastrolembo rivolgendosi a Basilio, Salvatore) andrebbe comunque compresa la matrice del razzismo proposto.

Perchè non si capisce se il razzismo è solo etnico o se sottende, come dicevo in un intervento precedente, un problema anche di classe (e come vedi debbo utilizzare anche parole importanti per definirlo).

Non capisco inoltre quella fascia di mezzo che ancora utilizza prudenza nel postulare il sentimento razzista, perchè sente una vergogna nel farlo come altri (troppi a mio vedere) che problemi proprio non se ne fanno.

Quella vergogna, dovrebbero sapere, è molto più enorme di quanto la percepiscono, coinvolge il concetto stesso di esistenza e potenzialità.. e dal momento che, almeno dal mio punto di vista, se di una cosa ci si vergogna e non si hanno costrizioni uno quella cosa non la fa, allora è evidente che è invece un modo di essere che si abbraccia e per il quale non si nutre alcuna remora

E alla fine ironizzi amaramente Alessio: Potevano scrivere ” messinesi con probabili parenti rumeni” e avrebbe tirato di più . Per adesso tirano loro.

E Sebastiano non è da meno ” Tirano tirano……. Se lo avete letto avrebbero richiamato il cavallone dal fiume…… e la situazione si è riequilibrata…… Ringrazio un ringraziato Saruman……. Il ringraziamento a Frodo è stato riabilitato con un ring in Bilbo panciotto…… Tutto continua con il panciotto di Frodo……. come sempre…… si spera”.

Ed intanto a Capo d’Orlando dopo un primo incontro in Commissariato prende piede l’idea di Carlos Vinci, fare rete sui social contro i ladri.

Eccola:

LA CONTRADA SCAFA HA IL SUO GRUPPO. PROPONETELO E FATELO NELLE ALTRE CONTRADE.

La creazione di questo gruppo è finalizzata alla costituzione di un rapporto di collaborazione reciproco alla luce degli ultimi episodi accaduti nella nostra contrada.

Ovviamente chiunque non sia interessato o non condivide questo sistema è liberissimo di abbandonare il gruppo.

Un rapporto di collaborazione reciproca può sicuramente aiutare noi stessi, ma soprattutto le istituzioni preposte, al controllo del territorio e alla prevenzione dei furti.

La segnalazione di auto o persone sospette, in strane circostanze, può metterci in guardia e prevenire spiacevoli episodi. Soprattutto in caso di segnalazione di furti è importantissimo tenere gli occhi aperti e vedere chi sta percorrendo le vie della nostra contrada.

Il consiglio ovviamente è quello di non intervenire ma semplicemente quello di star bene attenti magari riuscendo ad individuare una macchina o qualche persona che subito dopo la segnalazione di un furto sta percorrendo le nostre strade.

È ben gradito ogni consiglio finalizzato a migliorare questo sistema.

Inoltre, data la finalità di questo gruppo, è importante utilizzarlo al minimo indispensabile, cioè evitare di pubblicare commenti non attinenti rischiando di diminuire l’attenzione rivolta alle comunicazioni del gruppo .

 

Redazione Scomunicando.it

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