Cultura

SAFA’ – A Tindari un’installazione per ricordare Franco Battiato

“Maestro Indimenticabile”

E’  stata realizzato dall’architetto Salvo Gentile

Nell’area di Cercadenari, nel bel mezzo del parco archeologico di Tindari, da qualche giorno e fino a settembre, una “struttura” giallo oro adornata dal tipico abito del “derviscio”, l’asceta che vive in mistica povertà, tipicamente rappresentato nella sua danza roteante, vuole rendere omaggio a Franco Battiato. L’artista recentemente scomparso.

“Voglio vederti danzare come i dervishes turners che girano

“Rappresentare il Maestro da vivo era già un’impresa, farlo dopo la sua scomparsa, recentissima, inondati da emozioni, sensazioni, suoni e ricordi diventa un’impresa- spiega Salvatore Gentile l’architetto che ha voluto realizzare il progetto –  ma questo diventa un impegno, una sfida, un modo per rendergli omaggio”.

Un’installazione che vuol raffigurare Franco Battiato non solo come abbiamo imparato a conoscerlo nel suo celebre video “no time, no space”, ma tramite le sue pitture, dove ritraeva i danzatori sufi, i Dervisher, a lui tanto cari per il forte misticismo che echeggiano, che girano, che danzano, che si elevano, che amano, liberi.

I Dervisci seguono una dottrina, quella che “attraverso l’amore e tutto ciò che è amaro sarà dolce, attraverso l’amore tutto ciò che è di rame diventerà d’oro, tutte le scorie saranno vino, tutto il dolore diventerà una medicina”.

La loro danza spirituale attraverso la quale svuotavano la mente, abbracciando l’universo.

 

Battiato, quando li dipingeva, li ritraeva su uno sfondo d’oro, simbolo di purezza, e con una rosa, simbolo nel simbolo, un fiore che raccoglie in sé la bellezza della vita il cui disegno da sempre affascina e attrae. Simbolo di Perfezione celeste e Passioni terrene, Tempo ed Eternità, Vita e Morte, Fecondità e Verginità.

E questi elementi che vanno al di là della rappresentazione grafica li ritroviamo nell’installazione.

E l’allestimento diventa oltremodo attrattivo nelle sue dimensioni “auree”.

Il commento

“Il Parco Tindari si apre a nuove contaminazioni. Anche in questo momento così complicato, il colore, anima la parte finora nascosta del parco di Tindari, l’area di Cercadenari attigua al monumento funerario. Con quest’opera scultorea ad opera dell’architetto Salvatore Gentile, Siri disegna un nuovo orizzonte. Torna alla luce il rapporto ormai perso negli anni tra la linea di terra e l’orizzonte il cui coronamento rende maestoso ancora di più alcuni frammenti delle isole Eolie”. Questo è quanto commenta il Direttore del Parco archeologico di Tindari, Mimmo Targia

i patrocini

L’istallazione gode del patrocino dell’assessorato ai BB. CC. e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana, della Direzione dell’Area Archeologica di Tindari e dell’ Associazione Culturale “White Land il Giardino delle Culture”.

le collaborazioni

Hanno collaborato con l’architetto Salvatore Gentile – che ringrazia per la preziosa assistenza tecnica fornita dall’archeologo del parco Piero Coppolino  – come partner tecnici: Publidea, CreArte  e Matteo Ziino assicurazioni.

Come media partner: Scomunicando.it e Sicilian Stories.

Per la parte grafica: Massimo Scaffidi, Daniele Terranova e Andrea Taranto (social media).

Redazione Scomunicando.it

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