Cronaca di una mattina convulsa mattinata sinagrese con i Carabinieri a presidiare garbatamente l’area industriale dove andava in scena la protesta del titolare della “Distribuzione!”, un grande supermercato che attrae clienti da tutto l’hinterland e che occupa più di venti persone generando anche un prezioso indotto.
Lui, Pippo Naciti, si è incatenato al cancello del suo supermercato, ubicato proprio dentro l’area artigianale.
L’ha fatto per protesta contro i provvedimenti dell’amministrazione comunale che gli ha imposto la realizzazione di alcune opere edili che, a suo giudizio, ostacolerebbero l’attività quotidiana dell’azienda, ma poi, parlando dice altro.
E sopratutto sottolinea – raggiunto al telefono – il disinteresse dell’amministrazione, le promesse fatte e mai mantenute, le difficoltà che ha l’azienda che oggi, stando così le cose, avrà certamente difficoltà a recuperare gli investimenti fatti e programmati nel tempo.
Al fianco del titolare, hanno protestato anche i ventitré dipendenti del supermercato che mentre c’è ormai in forse la riconferma della concessione per l’occupazione dell’area viene fuori la stessa sorte ( leggi sopravvivenza) dell’attività ed il futuro dei lavoratori.
Comunque è stato un via vai di gente, cliente, curiosi, ma anche i carabinieri che hanno, garbatamente presidiato la zona. Molti hanno espresso solidarietà a Niciti su facebook.
Tra i primi a dar la notizia è il corrispondente della Gazzetta del Sud, Domenico Orifici, che già da tempo, anche dalle colonne del nostro giornale (vedi archivio) ha attenzionato la problematica del Pim sinagrese.
Scrive Orifici, ponendosi – con sensibilità estrema – subito al fianco delle maestranze:”Pippo Naciti, amministratore del super mercato “la Distribuzione”, che occupa 23 dipendenti, si è incatenato davanti ai locali per protestare contro l’amministrazione che vuole sfrattarlo e vuole limitarlo nella possibilità di rifornire, dalla parte posteriore dei locali, il super mercato. A lui solidali e per difendere il posto di lavoro si sono uniti tutti i dipendenti”.
Ma sul piazzale si sono visti anche componenti dell’opposizione che ieri, nei fatti, aveva accesso le micce di quest’autentica, polveriera, delegati del sindaco che hanno anche invitato le parti contestanti ad un incontro, nel pomeriggio, al quale farà parte il legale dell’azienda.
Poi è stata la volta dei comunicati, delle prese di posizione, dalle sciabolate.
Il sindaco, Enza Maccora, non ha remore e attacca subito chi “Ancora una volta si tenta maldestramente di mistificare la realtà” puntualizzando che “Il gruppo consiliare di minoranza, approssimandosi la tornata elettorale delle amministrative, si sveglia dal torpore che ha caratterizzato i precedenti quattro anni per vestire i panni di strenuo difensore dell’economia locale”
Quindi si legge nella nota diffusa dall’amministrazione comunale e pubblicata subito su fb che “lo spunto è fornito dalla lettera che la società La Distribuzione ha indirizzato all’Amministrazione e al gruppo consiliare “Uniti per Crescere” dove dice il sindaco “minacciando “….. “di far sentire il suo eco per tutta la valle”……. nel caso il Comune non avesse provveduto, immediatamente, a revocare i procedimenti posti in essere ai fini della verifica del permanere dei requisiti che avevano, a suo tempo, determinato l’inserimento nella graduatoria di assegnazione dei capannoni”.
Il primo cittadino a questo punto stigmatizza sulla “solita stampa”, oggetto anche di commenti poco felici nel corso dell’ultimo consiglio comunale:“Tale obbligatorio adempimento, strumentalizzato per finalità che nulla hanno a che vedere con la tutela dell’occupazione, è stato oggetto di un articolo stampa pubblicato su alcuni quotidiani on- line, a mezzo del quale viene enfatizzata l’attività istituzionale del gruppo e , nel contempo, gettato il solito gratuito discredito sull’operato dell’amministrazione comunale”, quindi anche per questo, per lei, è “occorre fare alcune indispensabili precisazioni“.
Eccole:
L’Amministrazione comunale, sin dal suo insediamento è intervenuta fattivamente per agevolare gli operatori presenti nell’Area PIM con interventi volti a lenire lo stato di disagio conseguente al persistere dello stato di crisi economica.
Il riferimento va innanzitutto alla possibilità concessa di corrispondere in forma rateizzata i canoni di locazione e soprattutto di ripianare con le medesime modalità le morosità pregresse, anche con transazione di tutti i procedimenti di recupero coattivo intraprese dal legale incaricato dalla Amministrazione precedente.
Inoltre si ricorda che la legittimazione ad esercitare le attività commerciali di vendita all’interno dell’area PIM è stata introdotta con apposito provvedimento dell’Amministrazione Maccora, intervenendo sulle destinazioni urbanistiche dei vari locali, prima non conformi per molte attività già insediate.
Chi oggi si sente addirittura perseguitato e inscena plateali proteste contro legittime iniziative dell’amministrazione comunale dovrebbe ricordare e che è per intervento dell’attuale compagine amministrativa che è stato possibile da Giugno 2013 accedere a tutti alla c.d. “ galleria” dell’Area PIM, come specificatamente richesto con forza dalla ditta La Distribuzione che, anche in quella occasione, “minacciava” il licenziamento dei dipendenti nel caso la richiesta fosse rimasta inascoltata.
Per il sindaco le polemiche dell’utima ora riguardanti le delimitazioni delle corti antistanti alcuni magazzini dell’area PIM sono “l’ennesima pretestuosità inscenata da chi intenderebbe sfuggire a quelle regole il cui rispetto è invece indispensabile per l’ordinato svolgimento delle relative attività. Gli interventi dell’Amministrazione, oggi impediti da titolari di una ditta insediata, conseguono a corrispondenti richieste di altre ditte locatarie che spesso hanno avuto impedito l’accesso per carico e scarico. Resta ovviamente impregiudicato l’accesso a tutti i locali dell’area PIM”.
Poi il suo dire spazia sul caso Caleg: “Appropriarsi inoltre della positiva definizione della questione con la ditta CALEG è assolutamente non veritiero – puntualizzando che – I tentativi di transazione del gravoso contenzioso sono stati effettuati in ogni possibile sede dagli organi di questa Amministrazione che, proprio per salvaguardare i livelli occupazionali, pretendendo comunque il rispetto delle regole che stanno alla base del consesso civile, si è adoperata fino a quando gli obiettivi sono stati raggiunti nel pubblico interesse”.
E conclude la Maccore: “In tutto questo conforta però il fatto che i cittadini che seguono attentamente le vicende della nostra comunità sanno bene chi opera nel loro interesse e chi, invece, si ricorda dei sinagresi e dell’occupazione solo in prossimità delle elezioni amministrative”.