E’ una tranquilla e soleggiata Domenica di Novembre.. Decido insieme ad alcuni amici di andare a San Fratello e verificare se dopo quasi 9 mesi dalla tragedia immane che ha colpito questo paese, se è stato fatto qualcosa.
Vi posso solamente dire che bisogna essere li per vedere e sopratutto capire cosa significa.. Anni di sacrifici per costruire delle case proprie e per i propri figli e “puff” in un attimo tutto scomparso.
Coinvolta quasi metà dei circa 4 mila abitanti, tra le persone raggiunte dall’ordinanze di sgombero c’è chi ha abbandonato il paese anche a solo scopo precauzionale.
La gente scruta il cielo, oggi illuminato dal sole, per vedere se la pioggia tornerà a cadere, e nello stesso tempo controlla l’andamento della frana il cui fronte si allarga inesorabilmente. La frana non ha risparmiato neppure la chiesa di San Nicola, completamente lesionata. Per precauzione la zona è stata transennata; gli arredi e le opere sacre sono stati portati via. Le due scuole, elementare e media, hanno i pilastri ‘piegati dalla furia del terreno che continua a scivolare a valle.
Mi dice la Dott.ssa Lo Balbo, che a Febbraio appena successa la tragedia, tutto il mondo politico sia regionale che nazionale ha fatto la propria “sfilata” per le vie del paese.
Promettendo di non lasciare soli gli abitanti e che avrebbero fatto il possibile perché la gente tornasse prima possibile nelle proprie case.
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