La festa di San Sebastiano a Barcellona, senza le bancarelle nel centro, acuita tra tensioni e tentativi di mediazione c he hanno visti tra i protagonisti, nel vano tentativo di comporre la diatriba tra amministrazione comunale e ambulanti, anche il Prefetto di Messina – Stefano Trotta – e l’Arcivescovo – Mons. Calogero La Piana –
Dopo il comunicato stampa del sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica che giustificava l’intendimento dell’amministrazione per il nuovo pozionamento delle bancarelle “… per ampliare lo spazio della festa ed evitare il sovraffollamento del tratto di via Roma che va da piazza Duomo a piazza San Sebastiano, ha previsto alcune modifiche, tra cui anche la diversa collocazione delle bancarelle, che sarebbero state non più in via Roma ma accanto alla Chiesa di San Sebastiano, nelle vie Carducci ed Alighieri”.
Il sindaco evidenziava anche “Oltre alle variazioni sono stati previsti molti nuovi eventi, sempre a tema religioso o sociale, che avrebbero dovuto favorire una maggiore partecipazione ed il coinvolgimento di tutto il centro storico”.
Per la Collica “Tutti gli ambulanti erano stati informati della nuova disposizione durante la riunione tenutasi per il sorteggio che avrebbe definito i posti per ciascuno” evidenziando anche che nella mattina del 19 gennaio l’amministrazione ” ha accolto alcune specifiche richieste consentendo ai venditori di “ciaurrina” di potersi collocare in tutto lo spazio della Piazza Duomo”.
Nonostanti queste disponibilità “La situazione però è precipitata in serata”.
Una sorta di fronda che lo stesso primo cittadino dipinge così “inspiegabilmente nessuna bancarella viene montata, nonostante la folla presente per le vie della città e le manifestazioni di intrattenimento. Si verificano momenti di tensione al mercatino dell’antiquariato, tanto che ben 20 espositori decidono di andar via intimoriti. – Quindi aggiunge – E’ pertanto evidente che i veri motivi della protesta vadano ricercati altrove, e che nulla abbiano a che fare con il rispetto delle tradizioni. Ogni espositore avrebbe potuto avere il proprio posto in prima fila sulla Via Dante, sulla via Carducci, sulla Via Monsignor Paino, eppure ha rinunciato a farlo, ha preferito rinunciare a incassi certi”.
Poi il sindaco che non intende incassare il colpo spara a zero sui “Consiglieri e gli esponenti politici che in queste ore hanno espresso solidarietà nei confronti degli ambulanti – meglio sarebbe dire nei confronti di alcuni di essi – dovrebbero interrogarsi su quanto sta realmente accadendo nella nostra città, dove forse c’è chi pretende di imporre leggi proprie e non scritte.
Proprio per difendere veramente gli interessi di quegli ambulanti che onestamente svolgono il loro lavoro, l’Amministrazione intende approfondire nelle dovute sedi la veridicità di alcune dichiarazioni e accertare la gravità di alcuni fatti”.
Ed alla fine ribadisce di “aver solo voluto regolamentare diversamente gli spazi concessi agli ambulanti, con il solo intento di allargare e migliorare lo spazio della festa, una festa innanzitutto religiosa che viene arricchita da momenti da momenti di svago e di folklore” – concludendo auspicando che i suoi concittadini e tutta la città – “proprio nel nome del Santo Patrono, possa riflettere sull’accaduto per ritrovare il senso autentico di una festa che deve essere patrimonio di tutti i cittadini”.
Dopo la denuncia del sindaco Collica il Circolo di Rifondazione Comunista Nino Pino Balotta di Barcellona P.G, si sente in dovere di ribadire – e lo fa con un comunicato stampa – ancora una volta, a seguito di quanto accaduto e di quanto ancora sta accadendo in occasione delle celebrazioni per la festa patronale di san Sebastiano, il disprezzo , la rabbia e la totale opposizione verso qualsivoglia fenomeno e o atteggiamento, che attraverso minacce e violenza, non può che definirsi mafioso.
Il Prc sente di dover accusare soprattutto quei politici, i quali, invece di condannare questi comportamenti e dissociarsi da quanto sta accadendo, né approfittano mossi da turpi fini propagandistici, per alimentare una “protesta” intimidatrice.
Questa è la politica che i militanti del partito hanno sempre combattuto e che continuano a indicare come il male principale della nostra terra.
Il circolo è solidale e conferma la sua totale sintonia con la volontà della giunta Collica di organizzare la festa del patrono nell’interesse di tutti, commercianti ed ambulanti, famiglie, bambini e credenti, garantendo a ciascuno il diritto di partecipare ai festeggiamenti.
E’ legittimo esprimere idee contrastanti, ed è legittimo e doveroso, se necessario protestare, se si ritiene di avere ragione.
Ciò che non è legittimo è la strumentalizzazione senza ragioni.
Ciò che non si può assolutamente accettare è la minaccia e l’intimidazione come espressione di un potere bruto che si vuole e si cerca di esercitare per imporre il proprio volere.
Ciò che si respinge con forza è quella politica che di questi atteggiamenti fa strumento.
Chiediamo a tutti i cittadini barcellonesi di dissociarsi , di non cadere nella trappola di chi vuole far credere che questa amministrazione ha ostacolato lo svolgimento della festa.
Chiediamo ai barcellonesi di prendere le distanze, da chi ha usato metodi mafiosi e da quei politici che hanno usato la protesta per fini strumentali.
Chiediamo che questa città sia capace oggi più che mai di chiudere con questa cultura mafiosa che si è rivelata oggi in tutta la sua evidenza.
Noi crediamo che la politica debba essere altro, che in primo luogo in questa terra la politica debba combattere l’illegalità, l’abuso, e il fenomeno mafioso.
Crediamo che questa città, grazie già a quanto di buono fatto dall’amministrazione Collica, non si arrenderà e non lascerà che questo tipo di cultura e di politica prenda il sopravvento.
Anche il Circolo SEL “Enrico Berlinguer” di Barcellona aveva esprtesso, proprio mentre cresceva la tensione tra ambulanti e amministrazione, la sua massima preoccupazione per quanto stava avvenendo in città.
Il Circolo l’ha fatto tramite le dichiarazioni alla stampa del suo coordinatore Pasquale Rosania ie del consigliere comunale Nino Novelli
“Un’amministrazione ha il dovere di regolare i momenti associativi della propria cittadinanza al fine di garantire le esigenze di ciascuno e di consentire la fruizione di momenti importanti come quello a cui ci apprestiamo.
Proprio a questo fine è stata emessa un’ordinanza riguardante lo svolgimento della festa in onore del Santo Patrono.
Alcuni ambulanti, pur non trattandosi di un provvedimento che impedisca loro di svolgere la propria attività come in passato, non la gradiscono ed hanno dato luogo a una protesta.
I contenuti di questa scelta, sicuramente degni di ascolto e anche condivisibili per certi aspetti, non trovano però corrispondenza negli atteggiamenti.
Si è infatti diffusa la voce che taluni di questi ambulanti stiano imponendo, con metodi assolutamente inaccettabili, il proprio punto di vista a chi invece non condivide i motivi della protesta.
Non chiediamo, ma pretendiamo che la giornata di festa che ci aspetta si possa svolgere per ciascuno secondo le proprie libere scelte e senza le interferenze da parte di questi soggetti”.
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