SANITA’ – Ferrandelli, governo Crocetta incapace

“Sottrarre a una comunità di cittadini e operatori un bene a forte impatto sociale come quello sanitario, senza alcuna contropartita, determina sicuramente un modo legittimo di protesta, di risentimento, oltre che di preoccupazione per la stessa incolumità di chi quel servizio intendeva usufruire. Per queste ragioni esprimiamo solidarietà e comprensione nei confronti di chi, in questi giorni, contesta la chiusura di alcuni punti nascita in Sicilia. La politica ha però il dovere di dare risposte comprensibili e non scaricare le proprie responsabilità su altri o sulla ineluttabilità degli eventi”. Lo scrive sul suo Blog Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi.

“La storia della rideterminazione dei punti nascita in Sicilia – aggiunge – è vecchia di oltre cinque anni. Il governo regionale non ha fatto nulla per scongiurare l’esito di oggi, concentrandosi esclusivamente su deroghe frutto della mediazione politica, piuttosto che avviare un’azione di messa in sicurezza del percorso nascita”.

“È ormai acclarato, non solo nelle comunità scientifica, ma anche nell’opinione pubblica, – continua Ferrandelli – che presidi ospedalieri con meno di 500 parti l’anno costituiscono un serio pericolo per la mamma e per il nascituro. La risposta però, non può essere solo la chiusura del presidio. Vanno pertanto attivate tutte le misure necessarie perché il parto sia quell’evento naturale che da’ la vita e non la morte. Un buon sistema sanitario funzione in una logica di rete, con percorsi prestabiliti e ben definiti. Nel caso dei presidi in questione, l’assessorato alla salute dovra’ approntare strumenti organizzativi idonei a superare le difficoltà di trasporto della partoriente, utilizzando ambulanza con medico a bordo, e in caso di condizioni avverse, gli elicotteri. È inoltre indispensabile dotare il presidio ospedaliero di strumenti tecnologicamente avanzati idonei a prevenire complicazioni al momento del parto”.

“È chiaro che quello dei punti nascita – conclude Ferrandelli – è solo un esempio di come l’attuale governo regionale dimostra la propria incapacità a gestire un sistema complesso come la sanità. Oltre ai proclami non risultano ancora definiti la rete ospedaliera, le dotazioni organiche, gli atti aziendali, strumento indispensabile per una corretta programmazione. Gli ospedali rimangono ancora il punto di riferimento per i cittadini, e l’integrazione ospedale territorio solo un auspicio. Le carenze di organico e la diffusa precarietà degli operatori non aiuta a migliorare la qualità delle prestazioni che in tanti casi vengono addirittura negate. Insomma, inutile sperare anche nel 2016 che questo governo faccia qualcosa di buono per i siciliani. Toccherà al prossimo governo occuparsi davvero della salute dei siciliani. Toccherà ai coraggiosi”.

 

Redazione Scomunicando.it

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