SANITA’ & LABORATORI ANALISI – In Sicilia, da oggi chiusi per protesta

Da oggi, martedì 15 marzo, chiusura ad oltranza degli studi di medicina convenzionata di tutta la Sicilia. Sarà un martedì nero, ed è solo l’inizio.

Una manifestazione di protesta, si svolgerà in piazza Ottavio Ziino da parte dei rappresentati delle strutture, davanti alla sede dell’assessorato alla Sanità con l’adesione di circa il 65% di operatori della sanità convenzionata.

Le sigle che hanno aderito alla protesta sono: Federbiologi Sicilia, Sbv, Laisan, Croat, Asma, Aipa, Fkt, Ardidd-Fkt, e Ctds.

La protesta viene attuata dato che il governo siciliano non ha dato nessuna disponibilità a sentire i rappresentanti sindacali sui gravi problemi che riguardano la categoria e che in particolare le più imminenti da risolvere sono: il budget ridotto del 20 / 30 % assegnato alle strutture, il rimborso delle prestazioni effettuate dalle strutture dal 2007 al 2012 (Differenza tariffario Regionale Bindi), l’appropriatezza delle prestazioni che porta alla depennazione di 200 prestazioni che i cittadini devono pagarsi, le cartelle di qualità da rivedere e l’interpretazione delle circolari da parte delle nove aziende sanitarie.

La protesta continuerà, sottolinea ancora una volta, il coordinatore per le sigle sindacali, Pietro Miraglia, con la serrata delle strutture fino a quando il governo della Regione Siciliana, prenderà in seria considerazione le proposte presentate dalla categoria che da novembre dello scorso anno, attende un tavolo tecnico, come concordato con la Commissione Sanità della Regione Sicilia”.

Una problematica, che se non risolta in tempi brevi, porterà alla cancellazione della medicina del territorio, con gravi danni agli utenti ma anche all’occupazione, dato che a casa resteranno circa 15 mila persone.

In questa grave situazione che sta attraversando la sanità siciliana, sicuramente a farne le spese maggiori (con prestazioni che dovranno essere effettuate in alcun casi a pagamento) ed essere maggiormente disagiati saranno i cittadini, che troveranno chiuse le porte delle strutture, e dovranno rivolgersi alle poche strutture pubbliche, che non potranno gestire sicuramente le prestazioni, in quanto insufficienti sul territorio siciliano.

Comunicato a cura del Dott. Pietro Miraglia Coordinatore per le sigle sindacali Federbiologi Sicilia, Sbv, Laisan, Croat, Asma, Aipa, Fkt, Ardidd-Fkt, e Ctds

Redazione Scomunicando.it

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