Cronaca

SANITÀ SICILIANA & NUOVI TARIFFARI – Pietro Miraglia (FederBiologi): “Abbiamo fiducia in Schifani, ma bisogna agire in fretta”

Il Sindacato Federbiologi ha fiducia nel Presidente Schifani e nell’operato del nuovo Assessore

La sanità siciliana è alle prese con una complessa vertenza legata ai nuovi tariffari per le analisi cliniche, che stanno mettendo in ginocchio i laboratori privati.

L’attesa fino a maggio per la decisione del TAR significherebbe la chiusura di centinaia di strutture, con pesanti ripercussioni sociali e sanitarie.

Con la recente nomina di Daniela Faraoni ad assessore regionale alla Sanità, il governo siciliano si trova ad affrontare un’emergenza determinata dalle tariffe imposte dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Queste tariffe hanno scatenato le proteste dei laboratori convenzionati, che denunciano il rischio di fallimento.

Il governo regionale ha espresso disponibilità a intervenire, prevedendo l’erogazione di fondi per compensare gli aumenti ed ora le sigle sindacali dei biologi siciliani attendono ancora l’apertura dei tavoli tecnici per tradurre gli impegni in soluzioni concrete.

Lo scorso 21 gennaio, durante un incontro in assessorato, si erano prospettate misure per affrontare la crisi. Tuttavia, a distanza di due settimane, una parte del sindacato è pronta alla mobilitazione per esprimere il proprio malcontento. La richiesta è chiara: servono tra i 20 e i 50 milioni di euro, fondi che l’assessorato sta cercando nel bilancio regionale. Le somme dovranno poi essere approvate dalle commissioni competenti dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Nonostante la Regione abbia disponibilità economica, si evidenzia come altri settori sanitari meno esposti ai tagli stiano cercando di accaparrarsi parte dei fondi.

Pietro Miraglia, presidente della FederBiologi, portavoce della contestazione da sempre, mantiene un atteggiamento prudente. Dopo aver ricevuto rassicurazioni direttamente dal presidente della Regione, Renato Schifani, Miraglia esprime fiducia nell’operato del governatore ma sottolinea l’urgenza di un intervento immediato: “Il tempo è scaduto”.

Il TAR del Lazio ha recentemente respinto la richiesta di sospensiva del tariffario Schillaci, rimandando la decisione definitiva a fine maggio. Un’attesa che, secondo Miraglia, è insostenibile: “Lavoriamo in emergenza, perdiamo denaro su ogni analisi e i conti non tornano più. I nostri pazienti comprendono la situazione, ma sono anche arrabbiati. Se dovessimo chiudere, il sistema sanitario esploderebbe, con attese interminabili negli ospedali anche per le analisi di base. Servono soluzioni immediate”.

Miraglia non intende, al momento, entrare in conflitto con il governo regionale: “Il presidente Schifani si è impegnato in prima persona e per questo dobbiamo ringraziarlo. Ora spetta all’assessorato individuare soluzioni concrete. Tuttavia, il punto centrale resta uno: la battaglia principale è la modifica delle tariffe imposte dal Ministro Schillaci. La soluzione deve arrivare entro febbraio. Ora non resta che attendere Schifani”.

Redazione Scomunicando.it

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