E’ una Avril Lavigne divisa tra due mondi: il pop–punk che l’ha lanciata, quello che adorano i suoi fan, quelli che oggi hanno previsto un flash–mob in piazza Colombo e che un pochino la inseguono; da qui la decisione di tenerla a dormire a Montecarlo– ma come darle torto se il miglior albergo della città, quello dove incontra la stampa, pullula di tristi sosia? E poi c’è l’altro mondo di Avril, quello di una artista con la “A” maiuscola che sta crescendo a tutto tondo, quello rappresentato dalla foto più adulta in copertina del nuovo disco, e dal suo sound.
Prima dell’esibizione è stato mostrata la What The Hell Parade, organizzata nella ridente città dei fiori, nel pomeriggio dai fan della rocker 26enne. Tutti vestivano con la t-shirt ufficiale di What The Hell griffata Abbey Dawn, la linea di abbigliamento della stessa cantante.
Alla fine della perfomance consueta intervista tra Morandi e Avril: il Gianni nazionalec, prima della battuta sul microfono decorato con gli strass, dimostra di non sapere la provenienza della cantante (canadese), con quest’ultima visibilmente infastidita. Poi la più ovvia delle domande sul se le piace l’Italia e la cantante, con tanto di ciocche tricolori, risponde, nel più classico dei clichè, che è uno dei paesi più belli che ha visto, che lo adora come metà delle sue vacanze, ama il cibo (“mozzarella” e “limoncello: c’è ne un po’”). Infine domanda più sensata su da quanto tempo scrive musica: “Ho iniziato a quattordici anni, continuo a farlo. Sono felicissima di stare qui con voi”, dice la cantante, per poi congedarsi con un “grazie” per i fiori donati dallo stesso Morandi.
Nella sala stampa al Roof del Teatro Ariston nel primo pomeriggio si era presentata vestita di nero, ciuffo verde e rosa. Sul singolo “What the hell”, scritto sulla felpa dice: “E’ una concessione alla casa discografica, forse non rappresenta bene il mood del disco. E’ meno pop. più omogeneo di quelli che ho fatto in passato, che avevano più sbalzi, volutamente. E’ un disco nato alla chitarra, che mi è sempre piaciuto suonare. Volevo mettere in primo piano le canzoni e la voce –ha proseguito la giovane poliedrica artista canadese– e ogni tanto con il pop la produzione prende il sopravvento. Lo richiedevano anche le canzoni, un pochine riflessive!”. E la mente corre all’ultimo periodo personale, alla fine del suo matrimonio.
Per quanto riguarda la usa ultima fatica discografica, esplicita il significato del titolo: “E’ a proposito del chiudere un capitolo, dell’aprirne uno nuovo, dell’andare avanti. Ho 26 anni, l’ultimo disco è di quattro anni fa, sono successe molte cose. Sono solo contenta di tornare a fare musica, di tornare a suonare, anche di impegnarmi con cose come la mia fondazione. In Italia – paese per cui dichiara amore sconfinato e che ha girato parecchio– arriverà alla fine dell’anno”.
Nel suo passaggio sanremese, però si è incrociata con i Take That, che hanno cantato ieri sera: “Take who?”, dice della band, praticamente sconosciuta oltreoceano: “E’ strano, quando avrò magari in Giappone, e ti trovi a suonare con gente famosa lì e tu non sai chi sono–la chiosa finale di Avril Lavigne– e non credo proprio ci sia una formula, bisogna solo lavorare”.
Questo articolo è dedicato non ai tifosi da tastiera delle opposte fazioni mediorientali, ma a…
La memoria di Rita Atria continua a vivere e a trasformarsi in un faro di…
Formazione innovativa sulla spiaggia: l’ITET “Caruso” di Alcamo porta l’aula tra sabbia e…
Sinagra ha vissuto settimane intense di emozioni e riflessioni con SinagrArte 2025, rassegna che anche…
Nell'incantevole cornice del Circoletto di Capo d'Orlando si è svolta la XXIX edizione del beauty…
La tradizione si rinnova. In occasione della grande festa della Madonna Nera di Tindari, l’associazione…