– di Saverio Albanese –
Sanremo (Imperia)– C’è un momento davvero emozionante che rimarrà negli occhi e nei cuori degli spettatori di questa serata: l’arrivo del maestro d’orchestra Ezio Bosso, classe ’71, che scopre nel 2011 di essere affetto da SLA.
Le sue parole, la sua simpatia, la sua esibizione, sono un colpo al cuore, ma senza facili e sdolcinate frasette di circostanza, che hanno commosso anche una giovane violinista segue le sue parole con grande emozione, mentre le lacrime le solcano il viso in particolare quando il musicista, affetto da una malattia neurologica degenerativa, afferma: “Le stanze (in poesia, una stanza è una porzione di una grande composizione, ndr) ce le abbiamo noi italiani, le abbiamo inventate per nasconderci perché i trovatori non facevano canzoni ma stanze…ecco ho fatto anche il momento Quark!”. In un attimo, la sua pagina su Facebook passa da 6mila a 90mila like: simpatico e appassionato, una lezione di musica, una lezione di stile dal grande Maestro Ezio Bosso.
Bosso vive dividendosi tra Torino, Bologna e Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings. Una delle sue frasi preferite racconta molto di lui: “La musica è come una magia, per questo i direttori d’orchestra hanno la bacchetta”. Ecco la sua esibizione durante la seconda serata di Sanremo 2016, uno dei momenti che rimarrà di questo Festival.
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