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SANREMO – L’ Orchestra Sinfonica omaggia Patch Adams

Nel 2010 l’ Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta dal M° Vitaliano Gallo (direttore e solista) è stata impegnata in una serie di concerti per le scuole che si sono svolti nei plessi scolastici della Scuola Media I. Calvino, della Scuola Elementare di Via Volta e dell’ Istituto Mater Misericordiae di Sanremo.

Come dimostrato nel corso degli anni, tra le priorità della Fondazione Orchestra Sinfonica c’è la volontà di coinvolgere ed avvicinare al mondo della musica il pubblico più giovane, attraverso progetti specifici a cui gli studenti partecipano con entusiasmo.
Il progetto “Patch Adams – divertiamoci con la musica”, solo l’ultimo di una lunga serie, ha portato la musica direttamente a scuola con concerti di musica classica presentati in una veste divertente e coinvolgente.
Grazie alla collaborazione con il Teatro dei Mille Colori i bambini hanno assistito anche alla divertente performance dell’attore Salvatore Stella.
Di fondamentale importanza per la realizzazione del progetto è stato il supporto e la collaborazione degli insegnanti dei plessi scolastici interessati. Un ringraziamento particolare alle insegnanti della Scuola Materna Villa Vigo che, con il loro estro hanno realizzato gli splendidi costumi indossati dalla compagine orchestrale.
INTERVISTA A PATCH ADAMS
Articolo di Luigi Ballerini – 3 maggio 2010 – Fonte: IL SOLE 24 ORE

Come è iniziata la storia di Patch Adams?
Mi sono accorto che la risposta della medicina al disagio era solamente dare pillole e parlare di malattia mentale piuttosto che usare il termine corretto: malattia sociale. Ho capito che bisognava cambiare.
Come descriverebbe la situazione attuale delle persone che incontra?
Quasi tutti odiano il loro lavoro, quasi tutti odiano loro stessi e sono infelici nel loro matrimonio. Questa è la ovvia conseguenza di un insano sistema educativo, un’insana organizzazione del lavoro, un insano sistema governativo e un insano piano di vita. Tutte situazioni molto ben descritte in migliaia di libri di sociologia, psicologia e medicina.
Sembra piuttosto pessimistica come visione: cosa possiamo fare al riguardo?
Non è pessimismo, è realismo. Il modo più semplice per dirlo è che dobbiamo cambiare il sistema di valori globale: attualmente il sistema poggia sul potere e sui soldi, occorre invece basarlo sulla compassione e sulla generosità. Possiamo far finta di non vederlo, ma per migliaia di anni nel mondo intero è stata data la massima enfasi unicamente a potere e denaro.

Che conseguenze ha avuto tutto ciò sul lavoro?
In tutto il mondo, sul lavoro, si sono create situazioni gerarchiche dove esistono capi sgradevoli meglio pagati dei loro sottoposti ai quali resta solo da sperare di prendere il loro posto arrivando sempre più in alto nella scala del potere. Ancora una volta solo attenzione al lato economico, senza la preoccupazione sul senso del proprio lavoro.

Ma come possiamo intervenire e cambiare questa situazione?

Il modo più semplice è dare delle pillole alla gente. Il modo più giusto è fare una rivoluzione. Dobbiamo essere onesti con noi stessi. Se leggiamo i giornali pare che le persone più importanti e significative siano gli sportivi famosi. E tutto questo è pazzesco. E’ una società sottosopra. Le persone si sentono sole, depresse e spaventate. In ogni Paese le donne sono oggetti sessuali, invece che essere la fonte della dolcezza, della tenerezza e dell’amore. Continuiamo a fare guerre nel mondo e a distruggere l’ambiente. Ci vogliono convincere che saremo più felici con un paio di scarpe nuove. Si tratta una menzogna gigante che nessuno vuole rivelare. Le corporation amano questa situazione. Lo dice il pazzo Patch Adams: se continuiamo così presto saremo estinti. Le persone devono insorgere e cambiare, altrimenti siamo finiti.
Dobbiamo fare una rivoluzione contro il capitalismo e il mercato, contro la televisione che rende le persone stupidi robot. La televisione è la peggiore invenzione del ventesimo secolo.


Ma che strumenti abbiamo?

Le persone.

Tutto parte dalle persone quindi?
No, no: dobbiamo partire dalle idee. Tutto comincia dalle idee, da un sistema di valori basato sulla compassione e sulla generosità.
Spero che lei non censuri le mie parole e il mio messaggio, altrimenti questa intervista e questo viaggio sarebbero stati completamente inutili. Altrimenti tutto questo resterà solo il pensiero del “crazy” Patch Adams.

No, Patch. I promise.

admin

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