Istituzioni

SANT’AGATA M. – Il Piano Tari 2016 secondo Marchese\Maniaci

Riceviamo e pubblichiamo la nota degli amministratori sant’agatesi  Calogero Maniaci e Nicola Marchese

Stigmatizziamo con forza il comportamento irresponsabile ed ingiustificabile dell’opposizione, che dopo avere drasticamente tagliato dal Piano Tari 2016 le somme per la scerbatura di strade e ville, per la pulizia delle caditoie, per l’acquisto dei cestini portarifiuti, per la sostituzione dei cassonetti fatiscenti nelle contrade, ha abbandonato l’aula facendo decadere la seduta.

È disarmante dovere assistere ad atteggiamenti strumentali ed ostruzionistici di chi prima ha l’ardire di privare la città di una adeguata programmazione in una materia così delicata come quella dei rifiuti, della pulizia e del decoro urbano per poi, quando a causa di queste scelte scellerate non si potranno garantire servizi adeguati alle esigenze dei cittadini, ergersi a difensori di quelle stesse esigenze, cavalcando la facile onda delle difficoltà da loro stessi create a migliaia di santagatesi incolpevoli e spesso male informati.

Alla città questi signori dovrebbero spiegare perché, dopo avere modificato il piano rifiuti, se ne sono andati facendo cadere il numero legale, non consentendone l’approvazione; e che cosa intendano esattamente quando dicono di agire con senso di responsabilità.

Anche questa circostanza dimostra come l’unico intento dei consiglieri di opposizione è quello di consegnare questa amministrazione alla critica dei cittadini per i disagi che essi stessi creano ad arte.

Atteggiamenti immaturi, pura, sterile e aggressiva contrapposizione, bieco interesse di parte a mortificare gli interessi generali della città. L’opposizione da tre anni non perde mai occasione per ribadire il senso della propria esistenza politica e del proprio ruolo di avvelenatrice di pozzi.

Altro che senso di responsabilità, altro che ruolo propositivo e di stimolo!

Qui si arreca solo danno ai cittadini, si determina e si alimenta il disagio al solo scopo di pilotare il dissenso e spesso l’esasperazione.

A questi signori la città, che ormai ha capito e saputo tante cose nonostante la consegna del silenzio, dovrebbe spiegare che non è interessata alle macerie, ma che vuole sviluppo e vivibilità. Che non ha a cuore le carriere dei singoli, ma il bene comune.

Che smetterà di scegliere e di votare chi, per i propri obiettivi politici di parte, sacrifica il bene e il futuro dei nostri figli.

Redazione Scomunicando.it

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