Cronaca

SANT’AGATA MILITELLO – Archiviazione: nessun abuso per l’immobile della famiglia Scurria

Rigettata anche l’opposizione alla richiesta di archiviazione del PM

Si chiude con l’archiviazione la vicenda scaturita da esposti e denunce da parte del proprietario del fondo confinante e relativa all’immobile situato nel centro storico di Sant’Agata Militello di cui è comproprietario, insieme ai suoi familiari, l’assessore comunale Antonio Scurria.

Dopo che il Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti, dottoressa Antonietta Ardizzone, già a dicembre 2020, aveva avuto modo di evidenziare come le doglianze lamentate dalla parte denunciante fossero prive di rilevanza penale e che i tecnici comunali, Ing. Giuseppe Contiguglia e geom. Biagio Piscitello, “avevano adottato l’atto amministrativo nell’esercizio di un’attività vincolata e nel rispetto di norme regolamentari” era stata formulata opposizione alla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero.

Anche l’opposizione è stata però rigettata dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Ugo Molina, che con provvedimento del 29 luglio scorso, ha dichiarato “infondato l’atto di opposizione” disponendo “l’archiviazione del procedimento e la restituzione degli atti al P.M.”. In particolare, il G.I.P. ha precisato che “le determinazioni e i pareri assunti dagli indagati Contiguglia Giuseppe Piscitello Biagio si basano su una lettura assolutamente verosimile dei contenuti delle decisioni giurisprudenziali richiamate, nelle quali (specie nella ordinanza della Corte di Cassazione) esiste il chiaro ed inequivoco riferimento alla possibilità che il fabbricato Scurria fosse avanzato sul confine, senza pareti finestrate (evitando così l’arretramento)…”, osservando, altresì, che “l’apparato motivazionale che ha sorretto il parere espresso … evidenzia solo lo scrupolo con il quale è stata trattata la questione da parte dei tecnici indagati”. 

“Ho sempre avuto la massima fiducia nella Magistratura ed in un esito positivo della vicenda, – afferma Antonio Scurria – mantenendo sempre un profilo composto, nonostante la palese infondatezza delle denunce e le solite, volgari, aggressioni mediatiche subìte. Io e la mia famiglia siamo stati, anche per ragioni politiche, gravemente diffamati e calunniati. I responsabili saranno presto chiamati a risponderne in ogni sede”.

Gli indagati sono stati difesi dagli avvocati Massimiliano Fabio, Rosanna Campisi, Alberto Ferraù e Giorgio Pina.

Redazione Scomunicando.it

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