A Sant’Agata Militello monta la protesta contro la decisione dell’Azienda Sanitaria di abolire l’uso della carta moneta per i pagamenti delle prestazioni sanitarie, privilegiando esclusivamente i sistemi elettronici.
La protesta prende corpo
Questa scelta, adottata con l’obiettivo di garantire tracciabilità e sicurezza, sta suscitando malcontento tra gli utenti, che lamentano disagi crescenti.
La situazione si è acutizzata nelle ultime ore, con numerose telefonate di cittadini, sia al sindaco del paese che agli organi di stampa, per esprimere il proprio dissenso. A farsi portavoce della protesta è stato Alfredo Iraci, che da “libero cittadino” che non esclude di avviare una raccolta firme e una petizione popolare indirizzata alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria e al responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, senza escludere di andare oltre nella sua protesta.
Iraci ha definito “inopportuno” il rifiuto dell’Asp di accettare pagamenti in contanti, sottolineando come questa decisione abbia creato situazioni di forte disagio, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Anziani, persone con ridotta mobilità o in condizioni di fragilità economica si trovano ora a dover affrontare un ostacolo ulteriore per accedere ai servizi sanitari.
I nodi critici
Secondo Iraci, la scelta di limitare i pagamenti ai soli strumenti elettronici presenta molteplici criticità:
Disagi per l’utenza vulnerabile: Non tutti i cittadini hanno accesso a carte di credito o bancomat, e molti, soprattutto tra gli anziani, non sono abituati all’uso dei pagamenti digitali.
Rischi tecnici: Il malfunzionamento del POS potrebbe impedire l’erogazione delle prestazioni sanitarie, creando un ulteriore disservizio.
Violazioni normative: Iraci evidenzia come il diniego dei contanti da parte di un ente pubblico possa configurare ipotesi di reato quali interruzione di pubblico servizio, rifiuto di atti d’ufficio e violenza privata.
A supporto delle sue argomentazioni, Iraci richiama una raccomandazione della Commissione Europea e le normative italiane che riconoscono il contante come metodo di pagamento legale e insostituibile, almeno in determinate circostanze.
Ma Alfredo Iraci va avanti, alza l’asticella e dalla protesta va avanti con proposte di soluzioni.
Per superare le difficoltà emerse suggerisce l’adozione di sistemi automatizzati, come i totem multifunzione, già presenti in altre amministrazioni pubbliche, che permettono ai cittadini di effettuare pagamenti sia in contanti che con carta. Questo approccio garantirebbe maggiore inclusività e rispetto per le diverse esigenze degli utenti.
Un appello per la libertà di scelta
“La libertà di scelta del cittadino riguardo al mezzo di pagamento non può essere violata,” afferma Iraci, che chiede all’Azienda Sanitaria di rivedere la sua decisione e fornire chiarimenti urgenti. La scelta di eliminare i contanti, secondo Iraci, rischia di avere pesanti ripercussioni per tutti coloro che necessitano di cure e assistenza, andando a penalizzare proprio chi già affronta situazioni di difficoltà.
Le proteste di Sant’Agata Militello potrebbero presto estendersi ad altre realtà, evidenziando una problematica di portata nazionale che richiede un approccio equilibrato tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti dei cittadini.
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