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SANT’ANGELO DI BROLO – Normativa ambientale e rifiuti agricoli

il Sindaco ha richiesto la discussione in Consiglio comunale, proponendo che il Civico consesso approvi un ordine del giorno.  

Com’è noto, la legge vieta di bruciare sterpaglie, sfalci, residui di potature ed altro materiale agricolo forestale naturale se non utilizzati nei cicli produttivi dell’agricoltura, della selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente, perché sono considerati rifiuti.
Pertanto, la combustione sul campo di tali materiali, configura illecito smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, per il quale sono previste pesanti sanzioni anche di natura penale.

La pulitura dei terreni, con l’eliminazione degli scarti è una pratica utilizzata da sempre che, certamente, non produce ulteriori danni di natura ambientale.

Il decreto – ha detto il Sindaco – sta creando non poche difficoltà a quanti, con immani sforzi finanziari, continuano a mantenere puliti e coltivati i loro poderi. Infatti – prosegue il primo cittadino – l’impossibilità di procedere ad eliminare mediante bruciatura le sterpaglie e i rifiuti vegetali in genere, prassi in uso fin dai tempi più antichi, costituisce un ulteriore motivo di scoraggiamento per quei proprietari che continuano ad assicurare la corretta conduzione dei loro fondi, costringendo i medesimi ad abbandonare definitivamente i pochi terreni ancora oggi coltivati. Tale evenienza, per il territorio del nostro Comune, già di per sé vulnerabile, sarebbe disastrosa, perché lo esporrebbe ancora di più ai rischi di incendi ed eventi alluvionali. Ritengo doveroso, nei confronti della Comunità che amministriamo – ha concluso il Sindaco nella richiesta di convocazione inviata al Presidente del Consiglio comunale – assumere ogni iniziativa utile per cercare di fare modificare tale normativa, priva di qualsivoglia supporto scientifico rispetto ai danni ipotetici che possono essere prodotti dalla bruciatura di quelle sostanze vegetali“.

Anche se complicata da realizzare, rimane sempre valida l’idea illustrata in precedenza, di realizzare una centrale alimentata a biomasse.

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