L’evento sportivo, tenutosi a Brolo lo scorso 29 giugno, ha riscosso un grande successo. Il Trofeo “Saracena” di 5 Km, in condivisione con Piraino, e il Miglio, con virata allo Scoglio, nonostante le difficoltà hanno lasciato scie positive di efficienza e ottimismo, con prospettive interessanti per la prossima edizione. Cristina Scotto, organizzatrice e direttrice tecnica dell’evento, intervenendo sui social e interpellata per l’occasione, ha tracciato un bilancio della manifestazione, tra aspetti tecnici, logistici, passioni e sentimenti: “Il mare quel giorno ha reso difficile ogni istante delle gare. Sono certa e consapevole della smisurata buona volontà che ho messo nell’organizzare tutto”. Il suo pensiero a Luca Tranzillo e quanto accaduto nello Stretto domenica scorsa.
Dopo la prima, del 2024, anche la seconda edizione della Saracena Swim Cup è andata in archivio.
Un evento che ormai è diventato molto più di una gara di nuoto: una festa del mare, della comunità, frutto di un impegno organizzativo enorme. Per descriverlo a mente fredda, Cristina Scotto, anima della manifestazione, intanto utilizza una metafora: “È stato come organizzare una cena per 200 persone con quello che trovi in frigo, perché la spesa non è arrivata. E cavolo, se è stato difficile!…” Ma con la consapevolezza di un convivio positivo: “Oggi, guardando indietro, mi rendo conto e voglio credere che tutti abbiano mangiato e si siano alzati da tavola sorridendo, qualcuno perfino ringraziandomi…”
Nei giorni successivi alla gara, superate le fatiche che Cristina ha vissuto facendo ricorso ad una notevole autoironia, la stessa ha tirato le somme e condiviso il suo bilancio, non solo sportivo, ma anche e soprattutto umano. “Di tutto quanto accaduto – commenta Cristina – sopratutto di quanto è andato bene, nulla sarebbe stato se accanto a me non ci fossero stati, sempre, sin da quando mi sono buttata in questa avventura, i miei fidatissimi Chiara, Matteo, Fabrizio e Corrado. Non sono solo famiglia, per me, sono sopratutto ‘cervelli organizzati’, solide competenze unite a passione smisurata”.
Sciaquazza, la società cui fa capo la stessa, con il suo direttivo in prima linea, è stata una delle novità di quest’anno: “A dispetto del nome un po’ scemo, che richiama goliardia e divertimento, è stato un sodalizio forte e di successo. I suoi soggetti, pirati fino al midollo, sono stati configurazione base di una macchina che, seppure destinata ad organizzare divertimento puro, ha sprigionato una forza sorprendente, capace di coinvolgere strutture e persone del territorio, di promuovere economie locali e di attrarre presenze che hanno trasformato una qualunque domenica di fine giugno in qualcosa di speciale, diversa da tutte le altre”.
Al gruppo ristretto si sono affiancati altri affini e appassionati, cui Cristina si rivolge anche con ironia: “Un manipolo di amici, ai quali si sono aggiunti mio figlio Alessio con Alice, tutti subdolamente da me convocati, ufficialmente per un piccolo aiuto, presentando loro la possibilità di vivere una domenica differente…Quando, invece, li stavo gettando a fare rafting nelle rapide senza casco, nè giubbotti salvagente…” I nomi e il risultato del loro lavoro: “Carla, Gino, Piero, Pietro, Antonio e Roberta in canoa, Pippi e Antonella, Marco … Non ho parole che possano rappresentare la gratitudine che provo nei loro confronti”.
Tra gli aiuti competenti portati da gente esperta, spicca una figura storica e rappresentativa della marineria brolese da generazioni: “Determinante è stata l’affidabilità e la puntualità, unite alle enormi competenze di Melo Bongiorno, che ha curato la predisposizione del campo gara e seguito il percorso durante le competizioni”. Aiuto con barche, ma non solo: “Roberto Raffaele con Saracen Sup Esperience ha dato un contributo fondametale, avendo offerto sempre un occhio vigile sugli atleti”.
Cristina Scotto tiene a rimarcare le presenze a lei particolarmente gradite, legate a dei momenti della manifestazione: “Nino Fazio, impegnato durante la mattina a Messina, mi ha sollevato dall’occuparmi di almeno una delle premiazioni, attività che io rifuggo. Ma soprattutto mi ha confortato come un papà il primo giorno di scuola della figlia”. L’ospite speciale. “Rachele Bruni, una campionessa stratosferica, dopo aver nuotato, mi ha tenuta per mano ridendo e scherzando durante la premiazione del Miglio…”
E ancora, gli amministratori, in particolare con due presenze partecipative. “L’istituzione non è mancata, rappresentata da Nuccio Ricciardello e Mario Raffaele, assessori al Turismo di Brolo e Piraino, che hanno sostenuto e patrocinato la Saracena. Entrambi, sfidando temperature disumane, hanno partecipato appassionatamente a ogni momento della gara, senza mai abbandonare il campo”.
Ma il pensiero più sentito di Cristina Scotto va ai protagonisti di quella giornata speciale: “Un grazie grande quanto tutto il mare lo rivolgo a tutti i 195 nuotatori che sono venuti a nuotare la Saracena. Tutti, nessuno escluso”.
Dai ringraziamenti e dai dati positivi, Cristina, preso atto delle critiche e dei consigli, “autorevoli e non, che ho registrato e archiviato ognuno con il suo valore”, come la stessa tiene a precisare, passa alle analisi, sulle quale si fonderà la programmazione della Saracena Swim Cup Edizione 2026.
Qui, l’esperta nuotatrice messinese appare fin troppo critica con sé stessa: “In acqua non è consentita alcuna sbavatura, e io invece me ne sono concesse tante, troppe. Sono abituata a cercare in me la responsabilità degli errori commessi, dovuti all’inesperienza”. Ed è riconoscente verso chi ha “compensato le falle”: “Paolo Zanoccoli e Carmelo Regina, che rappresentavano Sicilia Openwater, non mi hanno mai abbandonata al mio destino…” La presa di coscienza di Cristina. “Sono certa e consapevole della smisurata buona volontà che ho messo nell’organizzare tutto”.
La sua analisi oggettiva unita allo stato d’animo del momento: “La giornata ci ha regalato le uniche dieci ore di mare lungo di tutto il mese, che hanno reso difficile ogni singolo istante della competizione. La gara non me la sono goduta, nemmeno per un minuto. Né ho potuto godermi una sola delle tante facce amiche venute a nuotare: tutte oscurate dalla tensione che mi ha lasciato andare solo a sera inoltrata”.
Domenica scorsa il mondo del nuoto in mare è stato scosso da una drammatica notizia dallo Stretto di Messina, tratto di mare che Cristina Scotto, tra eventi ufficiali e non, ha attraversato oltre 40 volte: “Rivolgo un pensiero ad un nuotatore, Luca Tranzillo, che ci ha lasciato alla fine di una delle tante nuotate a cui noi master partecipiamo per passione. Prove che, se per chi le affronta sono puro divertimento, richiedono invece a chi le organizza, serietà, puntualità e rigidissimo rispetto delle regole. Nel tragico caso di Luca, nulla è stato possibile, nonostante il maniacale rispetto delle norme da parte dell’organizzazione, tra le più attente e scrupolose attive nello Stretto, e l’immediato intervento del personale specializzato presente”. Così, puntualizza: “A molti, cimentarsi nell’organizzazione di queste gare\traversate può sembrare un bellissimo gioco.
Ma la verità è che la posta in palio è molto più alta. Si chiama incolumità. La sicurezza di chi sta in mare. Se per il nuotatore l’obiettivo è una medaglia, e per le Amministrazioni il plauso del pubblico, per chi organizza l’obiettivo è mettere in acqua la nuotata e portarla a termine in assoluta sicurezza. Essere rigidi nel richiedere la certificazione medico-agonistica, nell’imporre l’uso della boetta di segnalazione o di un dato numero di barche non è burocrazia, è protezione. È un atto d’amore verso chi entra in un ambiente che può anche essere meraviglioso, ma che non è il nostro”.
Lo sguardo verso la Saracena SC 2026:
“Ho un milione di idee in testa e pagine già scritte, piene di appunti, analisi e soluzioni per curare ogni dettaglio e rendere la prossima edizione ancora più bella e indimenticabile…”
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