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SAXON – BATTERING RAM

Instancabili Saxon, sfornano il loro 21° album in studio: mero prodotto commerciale, o l’ennesima affermazione old school?

 

Fresco fresco di stampa, Battering Ram, a due anni di distanza, dal precedente Sacrifice, i Saxon impongono il loro stile inconfondibile, di heavy metal senza compromessi, filando ininterrotti e incessanti nelle undici tracce che compongono l’album, con padronanza, esperienza, maestria. La classe non è acqua, e la voce inimitabile di Biff Byford, guru e mentore della band, fa il suo dovere fino in fondo, graffiando come non mai ad ogni cavalcata mainstream hard rock, stridente, inarrivabile. Pionieri del genere, i Saxon alla loro veneranda età, non hanno più nulla da dimostrare, ma l’istrionica cavalcata di questi pezzi, davvero incontenibili, aggiungono nuova linfa al vasto panorama British del metallo pesante sempre in evoluzione – talvolta saturo da meri tentativi di scopiazzature evidenti. Tracce simbolo, come la titletrack, Queen of hearts,Top of the world, tracciano un percorso mai casuale, edonistico del gruppo. Suoni mai casuali, nessuna finzione o sbavatura: Destroyer, Eye of the storm, hanno il sapore già classic rock all’orecchio dell’ascoltatore, entrando di diritto nella storia del gruppo. L’impatto corposo di The devil’s footprint, e ancoraStand your ground, tra potenti riff evergreen e qualche assaggio di power metal; ma anche spazio per la melodia struggente, (Kingdom of the cross), con testo narrato, dove si commemora il centenario della Prima Guerra Mondiale Da una parte i Kiss, dall’altra i Saxon, avanguardie stilistiche di generi musicali a cui guardare con rispetto, una old school da assimilare e fare tesoro.

Redazione Scomunicando.it

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