Categories: Cronaca Regionale

SCILIPOTI CONTESTATO A BROLO – Il comunicato dei giovani autori della protesta

SCILIPOTI, L’AGO DELLA BILANCIA. I MOTIVI DELLA NOSTRA CONTESTAZIONE.

 

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a cura di di Marco Letizia

 

Oggi, contestare chi occupa le poltrone delle nostre istituzioni solo per se stesso, è la prima missione di tutti i cittadini onesti che vogliano cacciar via la vecchia politica: per questo giovani, studenti, singoli cittadini senza alcuna bandiera di partito, ma con delle precise idee in testa, ci siamo presentati in massa a contestare colui che alcuni giornali come Libero (un ossimoro, ndr) hanno addirittura designato come “uomo dell’anno”: sto parlando dell’ ormai noto (direi una leggenda…) On Domenico Scilipoti, che domenica 23 gennaio 2011 – ieri – presentava a Brolo (Messina) il mitico “Movimento di Responsabilità Nazionale”, nato in prossimità del 14 dicembre per dar manforte ad un ormai deceduto governo Berlusconi.

Proprio grazie a lui, e di questo se ne vanta pure, a Berlusca di Hard – Core non è stata staccata la spina e, tuttora , il suo governo prostituzionale è mantenuto in vita artificialmente proprio dal movimento dei responsabili che , evidentemente, ritene che le “puttanate” del Cavaliere siano degne di fiducia.

Nonostante questo, oggi Scilipoti è venuto a raccontarci i motivi per i quali si dice “Responsabile”: all’ingresso in sala, era disinvolto, pieno di se, convinto che le sedie della sala conferenze dell’hotel Costa Azzurra fossero occupate da suoi sostenitori vecchi, ma soprattutto nuovi che avevano riconosciuto, quella che lui definisce, “la portata rivoluzionaria della sua azione politica”: dare la fiducia al politico più discusso della storia d’Italia.

Caro “Scili”, sei arrivato tardi, di servi in Italia ne trovi a bizzeffe, di leccapiedi a non finire, non sei per nulla nuovo.

La sua visibile soddisfazione, però, è durata ben poco: dopo soli trenta secondi di discorso, noi, che eravamo circa 80 persone , su un totale di 130, abbiamo sollevato cartelli di protesta e ci siamo incollati riproduzioni di banconote di 100 euro sulle labbra.

Da quel momento la “furia” Scilipoti ha dato il meglio di sè: l’impatto visivo delle banconote ha scatenato l’ira del deputato che, un pugno sul banco dopo l’altro, cercava di convincerci della bontà della sua scelta.

L’onorevole alternava il suo discorso tra il “rispetto che nutro anche per chi in questo momento è qui con i cartelli e le banconote sul muso” e insulti basati sulla rabbia di essere, per l’ennesima volta, contestato: ” tu che sventoli quella banconota, non sai quello che dici” ci diceva.

Noi avevamo scelto la via del silenzio, per evitare di essere sgomberati dalle forze dell’ordine e soprattutto per evitare di essere tacciati, come sempre fa la stampa serva della politica e dei suoi fini , squadristi, fascisti, anti-democratici ecc…

Ovviamente, il nostro silenzio era un silenzio idignato di fronte a chi dice di far la battaglia contro la partitocrazia dopo essere stato eletto in un partito che lo ha cullato per 12 anni e che ha fatto della lotta ai reati dei colletti bianchi la propria bandiera, nonostante il decreto ingiuntivo di pagamento di 200000 euro giuntogli dopo una condanna in tribunale (Sentenza n° 6/07 Tribunale di Barcellona P.G., poi confermata in Appello) per non aver pagato l’ing Carmelo Recupero, al quale gli aveva commissionato dei progetti mai realizzati;

era un silenzio indignato di fronte a colui il quale dice di voler fare la lotta per cambiare l’attuale legge elettorale dando la fiducia, dopo 10 anni di anti-berlusconismo, alla compagine politica che quella legge ha approvato.

Scilipoti già parla con il lessico berlusconiano e chiama in causa la sovranità popolare: secondo lui “le opposizioni vogliano fare una legge elettorale senza interpellare la Lega e il Pdl, cioè i partiti che hanno vinto le elezioni”.

Il nostro silenzio si è interrotto a causa di un pò di nervosismo dovuto alla quantità incredibile di insulti ricevuti dall’onorevole: “siete manipolati”, “siete disinformati”, “siete in malafade” ecc..

Ci ha rinfacciato di non essere informati sulla sua attività parlamentare dicendoci che “è quella la prima cosa che i cittadini devono fare, informarsi su chi lavora e chi non lavora; io sono il parlamentare più produttivo di tutti: 30 disegni di legge, centinaia di interrogazioni, 300 conferenze”.

Ora, noi pensiamo che il valore di un parlamentare non si attribuisce in base alla quantità di leggi che presenta ma alla qualità dei provvedimenti, e inoltre, nell’ambito delle “attività del parlamentare” rientrano anche gli atti prettamente politici con i quali si da o si nega la fiducia a chi governa.

“Pago tutto col mio stipendio, spendo 6000 euro al mese per pagare i miei collaboratori, mentre l’Idv si incassava i 4,5 mln di rimborsi elettorali e i parlamentari come Borghesi e Di Pietro si pagano tutto coi soldi del partito. Borghesi ha assunto come segretaria la sua amante”.

Ha continuato dicendo: “voi non conoscete il mio lavoro contro l’usura, contro le industrie farmaceutiche, contro i medici che non sono qualificati, contro le devastazioni ambientali.

Voi avete visto solo lo Scilipoti descritto da giornalisti mediocri e in malafede come Santoro e Travaglio, che mi hanno addirittura dato del mafioso”. (si scorda di dire che questi fatti non li hanno inventati loro ma sono descritti sulla relazione prefettizia che compilarono gli ispettori ministeriali riguardo allo scioglimento per mafia del comune di Terme Vigliatore in seguito alle denuncie del suicida prof. Adolfo Parmaliana : “Quanto sopra si rappresenta al fine di evidenziare i collegamenti intercorsi tra Scilipoti Domenico, classe ’57, il quale ricoprirà nel 2002, seppur per breve tempo, anche l’incarico di assessore comunale al Bilancio nella Giunta Nicolò, con personaggi appartenenti ad una delle più importanti cosche della provincia di Reggio Calabria”).

A questo punto io stesso mi sono incaricato di intervenire a nome di tutti per dire il motivo della nostra contestazione: se Scilipoti vuole combattere l’usura, le speculazioni finanziarie, gli imbrogli delle industrie farmaceutiche e via dicendo come può farlo dentro il partito più corrotto, incivile e ignorante della storia della repubblica Italiana, il cui capo è anche implicato in vicende di prostituzione minorile?

Come può combattere questi fenomeni dando legittimità ad un partito che ha posto come primo punto la lotta “contro” la giustizia, contro i magistrati e contro la Costituzione, che ha persino tagliato i fondi a quelle forze dell’ordine di cui si serve per far da scorta al Padrone B.?

Come può sostenere un governo che per bocca del ministro del Tesoro ha detto “Con la Cultura non si mangia”, e che ha fatto approvare ad un parlamento schiavo una anti-riforma universitaria che ha consegnato l’istruzione pubblica ai privati tagliando del tutto i fondi?

In sostanza, come può un politico che ha fatto carriera contestando Silvio Berlusconi, dargli la fiducia nel momento in cui il suo governo stava per cadere?

Che sia stata compravendita o altro a noi non interessa: le banconote al muso significavano che questa politica non la vogliamo più, e contestare oggi Scilipoti è significato contestare tutti colorio i quali si muovono per far salvo il proprio sedere in barba agli italiani onesti e alle necessità del paese.

Ovviamente se compravendita è stata lo verificheremo tutti alle prossime elezioni: se Scilipoti sarà inserito nel listino del PDL alla Camera ne avremo la prova “Politica” e non penale, proprio come simbolicamente rappresentava quella grande tessera del PDL portata da alcuni di noi in sala.

“Tesserato on Domenico Scilipoti, Grazie per la tua fiducia”, recitava questa: chissà le sa ricambieranno con un bel seggio?

In piena dialettica democatica questa redazione resta disponibile a pubblicare note e commenti da parte della segreteria del Movimento dell’onorevole Scilipoti per una maggiore chiarezza dell’informzione.

 

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